Firenze – “Qui” è possibile celebrare matrimoni o altre intime funzioni religiose, circondati dagli affreschi settecenteschi di Luigi Ademollo, al cospetto di un maestoso altare in pietre dure sovrastato dal crocifisso eburneo di Bathasar Permoser. Siamo nella Cappella Palatina, al piano terra di Palazzo Pitti, voluta dai Granduchi di Toscana ed è qui che filologicamente prende il via e che si è svolta stamattina la conferenza stampa di presentazione della mostra “Lapislazzuli. Magia del blu” che da domani sarà aperta al pubblico al Museo degli Argenti, fino all’11 ottobre.
Nello scrigno di Palazzo Pitti viene custodita una straordinaria collezione, unica al mondo, di vasi intagliati nella “pietra blu”, (lapis in latino significa pietra e lazuli blu in arabo) , iniziata da Cosimo I alla metà del Cinquecento, accresciuta da Francesco I attraverso i laboratori del Casino di San Marco e proseguita dal fratello Ferdinando. Una mostra unica nel suo genere, è la prima volta infatti che viene documentata in maniera così approfondita la passione per questo prezioso materiale e il suo impiego nelle scienze e nelle arti, dal carattere interdisciplinare e che fa parte del ricco calendario di Firenze 2015 Un anno ad Arte. Fortemente voluta dall’ex Soprintendente Cristina Acidini, presente alla conferenza stampa, è a lei che sono stati rivolti i ringraziamenti più calorosi e sentiti per aver portato avanti questo importante programma espositivo.
Ideata da Gian Carlo Parodi mineralogista del Mùseum National d’Histoire Naturelle di Parigi, la mostra è stata curata da Maria Sframeli direttrice del Museo degli Argenti, Gian Carlo Parodi, Valentina Conticelli e Riccardo Gennaioli, oltre ad avvalersi della collaborazione di Giovanni Pratesi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze; una sezione dedicata alla pietra e agli aspetti di ricerca scientifica è stata infatti allestita al Museo della Specola, senza contare i prestiti da importanti musei europei, dalla Biblioteca Medicea Laurenziana, dal Museo di San Marco e dai Musei Vaticani. “ Porto il saluto di tutte le istituzioni – ha detto Magnolia Scudieri in rappresentanza del Segretario Regionale Paola Grifoni – che hanno saputo lavorare insieme e mettere insieme discipline diverse in una generosità di scambi che hanno sconfinato nel campo dell’interesse scientifico. E’ dall’incontro con le diverse istituzioni che è stata realizzata una mostra diversa”
“ Un colore profondo che ci introduce in ambiti diversi e che cattura, si capisce perché era considerato il colore perfettissimo da Cennino Cennini e usato per i cieli stellati e i manti delle Madonne”– ha proseguito la Scudieri. “ Questa mostra permette di apprezzare il grande tesoro mediceo non solo dal punto di vista artistico e collezionistico – ha precisato Maria Sframeli – ma anche per il materiale costoso e raro che veniva dal lontano Oriente. La pietra era estratta dalle cave di Sar – e Sang tra le montagne dell Badakshan, l’unico giacimento noto nell’antichità , visitato anche da Marco Polo nel XIII secolo e simbolo di ricchezza, già nella letteratura sumerica si intreccia con le prime proposte di scambi commerciali tra le granaglie di Uruk e le pietre dure di Aratta, nell’altopiano aranico”. Un percorso in quattro sezioni che ci porta “Dalla Natura all’artificio” con una selezione di campioni di lapislazzuli di varia formazione e provenienza fino agli oggetti delle corti rinascimentali, al “ Commesso in pietre dure e pietre dipinte”, l’evoluzione dell’uso del lapislazzuli nel commesso fiorentino e nella pittura su lapislazzuli, alla terza sezione dedicata a “La pietra blu nel fasto principesco” fino all’ultima sala dedicata al pigmento “Dall’Oltremare al Blu Klein” dove dall’azzurro oltremarino il “colore nobile, bello, perfettissimo oltre tutti i colori” del trattato di Cennino Cennini così ambito e ricercato dai pittori del Tre e Quattrocento si arriva alle moderne sperimentazioni di Yves Klein di cui è in mostra una “Victoire de Samothrace”, fino all’uso del lapislazzuli nella gioielleria moderna di Cartier, Boucheron e noti artisti e designers tra cui Ettore Sottsass.