Firenze – Scipione l’Africano, ovvero l’anticiclone che sta arroventando le nostre regioni in questi giorni, segnerà una punta eccezionale nella giornata di oggi. A Firenze è allarme, in particolare per quelle fasce d’età più esposte come gli anziani, a cui la Protezione civile raccomanda di limitare le attività all’aperto. L’allerta arriva anche dal Comune di Firenze, che ricorda che le temperature potrebbero arrivare anche a 35° (il Meteo giunge a ipotizzare 36°). Fra le categorie a rischio che dovranno fare attenzione alle attività all’aperto, anche i bambini e i malati cronici.
Anche le previsioni per i prossimi giorni non sono rassicuranti: Scipione continuerà ad arroventare l’atmosfera anche nella prossima settimana, sebbene sia previsto un leggero calo di temperature che tuttavia si manterranno su valori molto elevati. Qualche temporale è previsto sui rilievi. E, in anteprima, anche l’annuncio da parte del Meteo, di ua nuova ondata di caldo eccezionale: a metà del mese, e con punte ancora più alte rispetto a quelle di questi giorni.
E mentre Firenze bolle per il caldo, con temperature che vanno al di fuori della media di stagione, proprio da Firenze parte un’iniziativa partecipatissima dai cittadini giunti anche da altre città per cercare di trovare una modalità per far fronte a un clima impazzito. Una questione quella del cambiamento climatico che non può prescindere dall’altra, quella della questione energetica. Si sta parlando del “World wide views 2015″, organizzato dalla Regione come una tappa intermedia verso la conferenza mondiale del clima di Parigi, che sarà preceduta a settembre dalla preconferenza di Roma, erede di quello che è stato nel 1997 Kyoto, luogo dove fu firmato il famoso protocollo sul riscaldamento globale.
Un appuntamento che ha visto una partecipazione straordinaria, almeno 100 cittadini, e che si è tenuto nella sala Pegaso della Regione, andando avanti per otto ore, fra interventi, relazioni, dibattiti, che hanno messo in luce due punti fondamentali. Intanto, il carattere globale della questione, che richiede un approccio a sua volta “globale”; ma anche la necessità di partire, in concreto, da un piano locale più vicino ai cittadini, come quello offerto da Comuni e Regioni che devono essere coinvolti nel percorso e poter così accedere al Fondo Verde per il Clima. Inoltre, è stato affrontato anche il nodo dei risultati dei negoziati Onu dal 1992 ad oggi, che sono stati giudicati all’unanimità insufficienti a contrastare il cambiamento.
La Toscana e l’Italia, rappresentata in questa partecipatissima e riuscita sessione di town meeting, “crede – come si legge nella nota di sintesi diramata a fine del meeting – nell’azione comune di tutti i paesi del mondo, a partire dall’educazione dei suoi più giovani cittadini e con una forte responsabilizzazione da parte della società civile. E insiste, soprattutto, sulla necessità di reagire ai cambiamenti climatici e alle ricadute negative in tema ambientale”.
Che si tratti di problemi urgenti lo dice un campione di oltre 90 per cento di cittadini che, peraltro, si dice preoccupato (quasi l’80% del campione). Per i cittadini, la futura Conferenza sul clima programmata per dicembre a Parigi, dovrà mettere in atto tutto ciò che sarà in suo potere per limitare il riscaldamento del pianeta.
L’organizzazione del meeting ha visto 5 sezioni su cui i partecipanti si sono confrontati. Per quanto riguarda l’importanza di affrontare il cambiamento climatico: per il 90,1 per cento del campione toscano dovrebbe essere compito del mondo nel suo insieme fare il massimo per abbassare la temperatura media a due gradi centigradi.
Gli strumenti per affrontare il cambiamento? Fra questi forte accento sulla ricerca (32%), la sovvenzione di produzioni a basse emissioni (53,9%). Si insiste sopratutto sul fatto che le soluzioni debbano essere messe in atto a livello globale (69,61%) e, soprattutto, con programmi educativi diretti al grande pubblico (82,35%).
Se il campione ritiene che l’azione debba essere su base mondiale, viene tuttavia rilevata la necessità che da parte dello stato italiano e di tutti gli stati in genere, di far diventare questi temi una priorità delle agende nazionali, anche se, al momento, per la maggior parte del campione ciò non sta avvenendo.
Si pensa poi che negli accordi di Parigi si dovrebbe introdurre un obiettivo globale vincolante per ridurre le emissioni, fare in modo di introdurre una fiscalità commisurata al reddito dei paesi interessati. Tutti i paesi però, anche quelli in via di sviluppo o a basso reddito, dovrebbero comunque contribuire al Fondo verde per il clima.
Il Presidente Rossi, commentando favorevolmente la partecipazione e la discussione serrata che si è tenuta ieri in Sala Pegaso, ha anche dichiarato che il meeting si è rivelato uno “strumento positivo, che diventerà permanente”. Rossi, che ha seguito lavori e risultati on line, ha previsto dunque una prosecuzione che andrà oltre all’appuntamento di ieri. “Oggi l’esperimento è riuscito – ha spiegato Rossi – ma vogliamo che questa tappa, nata come fase necessaria di un percorso pensato a livello mondiale per le giornate sul clima di Parigi, divenga, per la Toscana, un appuntamento non estemporaneo, ma permanente. La consultazione dei cittadini su temi così importanti per il futuro della nostra regione e di chi la abita, in tutti i suoi aspetti, ambientali, di tutela del territorio e della salute ma anche economici e occupazionali, non dovrà rimanere un episodio isolato. Contiamo perciò, a partire dai cento che oggi hanno rinunciato al mare e che ringraziamo per l’impegno rigoroso e la passione civile, di estendere e consolidare a livello regionale questo importante strumento di partecipazione, verifica essenziale di un rapporto, al quale non potremo più rinunciare”.