I Fantasmi del Maggio lasciano i lenzuoli e prendono i cartelli

Firenze – Oggi pochi lenzuoli e niente fantasmi: i lavoratori del Maggio, i 42 messi in mobilità e i due pensionati “forzati”, si sono messi davanti a Palazzo Vecchio con le loro facce e i loro cartelli, le loro storie e le loro pene.  Che sono quelle di gente che dopo venti o trent’anni si ritrova senza lavoro, con la promessa di un eventuale “assorbimento” presso la ormai famosa cooperativa Ales, ma senza assicurazioni precise e senza sapere quale saranno le mansioni proposte. Con un’età che si aggira sui cinquant’anni, quell’età in cui s’è costruito ed è molto difficile sentirsi dire che tutto ciò che si è messo su, di competenze, anzianità, impegno, non conta più niente. Che altro? Ci sono anche i due pensionamenti unilaterali,  che riguardano due donne con alle spalle una famiglia e che si aggirano (le pensioni) sui 600 euro al mese. Sui cartelloni c’era scritto un ironico “grazie”. Un blitz è stato fatto anche in consiglio comunale.

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