Siena – E’ iniziato il conto alla rovescia per il lancio dell’aumento di capitale di 3 miliardi in agenda di Banca Montepaschi di Siena (MPS) tra una settimana esatta. Se non vi saranno sorprese, l’operazione scatterà lunedì 25 maggio, dopo il via libera definitivo della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo e quello della Commissione europea ormai attesi prima di giovedì, cioè della della data in cui il board dovrebbe fissare il prezzo dell’aumento. Oggi intanto è scattato il raggruppamento delle azioni decise dall’ultima assemblea generale del mese scorso , operazione che prevede una nuova azioni per venti vecchie. Il battesimo delle nuove azioni non è stato accolto bene oggi dalla borsa, con il titolo che dopo uno stop per eccesso di ribasso, ha chiuso cedendo il 3,9% a 10,5 euro.
Secondo indiscrezioni stampa, per incentivare il successo dell’aumento di capitale verrebbe applicato uno sconto vicino al 40%, superiore a quello dell’aumento di capitale di 5 miliardi lanciato nel luglio scorso. Il buon esito dell’operazione, destinata a colmare quel deficit patrimoniale di 2,1 miliardi constatato dalla BCE in occasione dello stress test e al rimborso integrale degli aiuti di stato, per 1,071 miliardi, è comunque garantito da un consorzio di banche di cui fanno parte Ubs, Citi, Goldman Sachs e Mediobanca. Ancora stasera gli azionisti del patto di sindacato, formato dalla Fondazione MPS e dai partner Fitech e Big Pactual che insieme detengono il 9% della banca, non avevano indicato se intendevano o meno sottoscrivere l’aumento.
Una volta lanciata l’operazione, la banca non sarà ancora uscita dal tunnel in quanto la BCE le ha fatto sapere che l’aumento di capitale da solo non sarà in grado di risolvere i problemi strutturali della banca e che deve impegnarsi a trovare al più presto un’aggregazione. I vertici della più antica banca del mondo sono anche invitati a disinnescare a breve la “mina” del derivato Alexandria.