Pisa – Giovedì 14 maggio alle 21:15 incontro con il candidato presidente della Regione Toscana della lista SI’ Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, con Paolo Ferrero e Andrea Corti.
Al Circolo Arci Pisanova in via Vittorio Frascani a Pisa arriva, dopodomani giovedì 14 maggio, il candidato presidente della lista SI – Toscana a sinistra Tommaso Fattori. Parteciperà ad un incontro, informa la nota di Rifondazione comunista Pisa – con il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero e il candidato al Consiglio regionale per la lista SI Andrea Corti sul tema “La truffa del debito pubblico”, titolo anche dell’ultimo libro scritto dal segretario di Rifondazione Comunista.
“La prima battaglia che qualsiasi consigliere eletto a mio modo dovrebbe sostenere – spiega Corti – è quella contro la mistificazione dell’indebitamento pubblico ed ai tagli devastanti agli enti locali, regioni comprese dell’indebitamento pubblico ed ai tagli devastanti agli enti locali, regioni comprese, che ne sono conseguiti”.
“Il nostro paese – prosegue il candidato della lista SI – ha un avanzo primario attivo ormai da molti anni, ma il debito continua ad aumentare, ci siamo chiesti perché? Se paragoniamo il paese ad una famiglia è come se a fronte di un reddito mensile diciamo di 2500 euro ne spendessimo 2200 per i bisogni, avremmo un avanzo primario di 300 euro, ma se ogni mese dovessimo spenderne altri 400 di interessi ci ritroveremmo mese dopo mese sempre più indebitati e costretti a contrarre le spese per i bisogni reali inclusi quelli essenziali. Questo è quello che sta succedendo in Italia, che è successo drammaticamente in Grecia e in altri paesi dell’eurozona, si contraggono le spese per la sanità, per i trasporti, per la scuola, per l’assistenza per garantire interessi quasi usurai a chi ha speculato sul mercato finanziario del debito pubblico, senza per altro ottenerne riduzioni significative”.
Corti chiarisce bene il senso della propria candidatura e del progetto del SI: “Andare in regione vuol dire poter aprire da subito un conflitto diretto con i governi delle larghe intese e del PD per porre con forza la questione degli interessi speculativi sul nostro debito pubblico”.