Firenze – La giornata di riflessione sullo stato dell’Unione europea in corso in Palazzo Vecchio avviene alla luce dei risultati delle elezioni britanniche che aprono scenari preoccupanti sulla tenuta dell’Unione in un clima di crescente euro scetticismo. Stamp ha rivolto due domande a Marta Dassù ex sottosegretario agli esteri del governo Letta, attualmente membri del cda di Finmeccanica e senior director per gli affari europei dell’Aspen institut.
Il risultato delle elezioni in gran Bretagna rendono ormai inevitabile il referendum sulla permanenza del Regno uniti nell’unione europea. Secondo lei e un risultato che deve preoccupare gli stati più europeisti? “No, penso che un risultato incerto sarebbe stato peggio. La vittoria di Cameron e’ netta e gli permettera’ di governare. Penso che riuscira’ a gestire il referendum sull’Europa del 2017 tenendo Londra dentro l’Ue: ai britannici, e all’Europa, una uscita inglese non conviene affatto. Il vero problema di Cameron, mi pare, e’ di non perdersi per strada la Scozia. Quindi dovrà’ fare una offerta seria di “devolution” alla leader del partito nazionalista scozzese, che ha stravinto; per tenere dentro la Scozia, filo-europea, la Gran Bretagna dovrà’ restare nell’Ue”.
Il tema dell’evento te state of tue Union di quest’anno e’ la sorveglianza e la sicurezza all’interno del quale si è imposta l’emergenza immigrazione. Pensa che la discussione in europa sia stata indirizzata sul binario giusto?
“Un passo avanti è che il tema giunge finalmente all’ordine del giorno; ma senza grandi progressi sulla sostanza. Vedremo meglio la settimana prossima, quando verrà’ presentata la nuova strategia europea sull’immigrazione. Ma dal punto di vista italiano, sappiamo già che sarà un po’ deludente. L’Italia, paese così esposto, vorrebbe molto di più, a cominciare da un vero sistema di quote europee e da una revisione della Convenzione di Dublino, che prevede che l’asilo sia chiesto nel paese di prima accoglienza. Non credo che riusciremo ad ottenere tutto questo”.
Elezioni inglesi, ombre sull’Unione europea
Firenze – La giornata di riflessione sullo stato dell’Unione europea in corso in Palazzo Vecchio avviene alla luce dei risultati delle elezioni britanniche che aprono scenari preoccupanti sulla tenuta dell’Unione in un clima di crescente euro scetticismo. Stamp ha rivolto due domande a Marta Dassù ex sottosegretario agli esteri del governo Letta, attualmente membri del cda di Finmeccanica e senior director per gli affari europei dell’Aspen institut.
Il risultato delle elezioni in gran Bretagna rendono ormai inevitabile il referendum sulla permanenza del Regno uniti nell’unione europea. Secondo lei e un risultato che deve preoccupare gli stati più europeisti? “No, penso che un risultato incerto sarebbe stato peggio. La vittoria di Cameron e’ netta e gli permettera’ di governare. Penso che riuscira’ a gestire il referendum sull’Europa del 2017 tenendo Londra dentro l’Ue: ai britannici, e all’Europa, una uscita inglese non conviene affatto. Il vero problema di Cameron, mi pare, e’ di non perdersi per strada la Scozia. Quindi dovrà’ fare una offerta seria di “devolution” alla leader del partito nazionalista scozzese, che ha stravinto; per tenere dentro la Scozia, filo-europea, la Gran Bretagna dovrà’ restare nell’Ue”.
Il tema dell’evento te state of tue Union di quest’anno e’ la sorveglianza e la sicurezza all’interno del quale si è imposta l’emergenza immigrazione. Pensa che la discussione in europa sia stata indirizzata sul binario giusto?
“Un passo avanti è che il tema giunge finalmente all’ordine del giorno; ma senza grandi progressi sulla sostanza. Vedremo meglio la settimana prossima, quando verrà’ presentata la nuova strategia europea sull’immigrazione. Ma dal punto di vista italiano, sappiamo già che sarà un po’ deludente. L’Italia, paese così esposto, vorrebbe molto di più, a cominciare da un vero sistema di quote europee e da una revisione della Convenzione di Dublino, che prevede che l’asilo sia chiesto nel paese di prima accoglienza. Non credo che riusciremo ad ottenere tutto questo”.