Cane con sette cuccioli usati per chiedere elemosina

Pistoia – I cuccioli sono stati venduti per 1-2 euro da due ragazzi. L’Enpa   di Pistoia lancia un appello ai cittadini per ritrovali e prenderli in custodia

Venerdì 27 marzo la coppia si trovava in centro a Pistoia, dove chiedevano l’elemosina con accanto la vecchia cagna che allattava sette cuccioli di circa 40 giorni, sotto la pioggia. I cuccioli a malapena si reggevano in piedi, mentre la cagna presentava gravi patologie alle mammelle. Alle persone che si fermavano i due ragazzi offrivano i cuccioli in cambio di pochi spiccioli. L’Enpa di Pistoia lancia un appello ai cittadini in Toscana per ritrovare una cagna con dei cuccioli usati da una coppia di ragazzi per chiedere l’elemosina e offerti in regalo ai passanti in cambio di uno o due euro.

Alcuni cittadini, indignati e impietositi per lo stato in cui versavano i poveri animali, hanno chiamato l’Enpa di Pistoia che ha chiesto l’immediato l’intervento della Polizia Municipale. Dopo una mezz’ora, i vigili sono intervenuti e i due ragazzi hanno infilato in una borsa i cuccioli e velocemente se ne sono andati. Le ultime testimonianze giunte all’Enpa parlano dei due ragazzi avvistati alla Stazione ferroviaria con solo un cucciolo. Probabilmente gli altri sei nel frattempo erano stati venduti.

“Secondo il regolamento di tutela degli animali del Comune di Pistoia, uno dei più attenti in Toscana rispetto a questo tema”, afferma la presidente dell’Enpa Pistoia Rossella Ghelardini, “i cuccioli e la madre dovevano essere sequestrati e portati al sicuro in canile”.
L’articolo 16 del suddetto regolamento, parla chiaro: “vietato esibire animali con cuccioli lattanti o da svezzare, animali in situazione di incuria e denutrizione, animali in precario stato di salute o sofferenti, con il preciso scopo di suscitare l’altrui pietà e sollecitare offerte e donazioni a qualsiasi titolo”.

L’Enpa ha chiesto alla Polizia Municipale gli atti redatti durante l’intervento per risalire ai cani, ma i verbali forniti dai vigili non riportano né il domicilio dei due ragazzi né il numero del microchip del cane adulto.
“A questo punto non ci resta che fare un appello ai cittadini che ci aiutino a ritrovarli”, afferma Rossella Ghelardini, “è una corsa contro il tempo ma dobbiamo riuscirci visto che ne va della vita di questi poveri animali”.

 

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