Ok del Consiglio regionale a revisione legge Parchi regionali

Firenze – La proposta è passata con 44 voti (30 favorevoli, 11 contrari e 3 astenuti) e punta ad organizzare in un unico corpo normativo integrato, organico e di agevole consultazione, le singole discipline che hanno come fine la tutela dei beni naturali, sino ad oggi distinte in corpi normativi diversi, prevedendo disposizioni e procedure di tipo comune.

Così come illustrato in aula dal presidente della Commissione Ambiente Gianfranco Venturi (Pd), il ”sistema regionale esistente vede un complesso ed articolato insieme di competenze attribuite alla Regione, agli Enti Parco, alle Province ed ai Comuni secondo un principio di adeguatezza, di efficacia ed efficienza del processo e degli atti di programmazione, di pianificazione e di gestione tecnico-amministrativa in materia di aree naturali protette regionali e sub regionali e per la tutela della biodiversità”. ”Anche sulla base delle criticità rilevate, la proposta di legge tende a superare la mancanza di una disciplina coordinata, capace di promuovere e indirizzare verso una gestione integrata e di sistema”. Tra gli altri contenuti fondamentali, Venturi ha ricordato la ”governance dei Parchi chiamati ad una maggiore responsabilità di gestione con l’introduzione di forme di flessibilità e di autonomia della spesa”.

Secondo la consigliera Stefania Fuscagni (Forza Italia) si tratta di una proposta di legge ”senza speranza”, che ”mette solo qualche pezza” e che ”non ha la forza né la volontà di cambiare” ha parlato invece ”L’impianto è burocratico, politicizzato e inadeguato. È stata persa un’occasione. Il testo aveva tutte le carte in regola per riscuotere un consenso diffuso ed era partito anche sull’onda di una nostra mozione”.

Tra le criticità che hanno spinto il gruppo di Forza Italia a votare contro, quello ”finanziario’‘ per cui, a detta di Fuscagni, un ”modello sostenuto da Regione, Province e Comuni non funziona”, ma anche un sistema ”ancora molto in mano alla politica e non amico dei cittadini”.

Di atto che parte da una ”profonda riflessione” ha parlato Marta Gazzarri (capogruppo Popolo toscano-Riformisti). ”La tutela del paesaggio non significa chiusura al progresso e allo sviluppo. La proposta di legge è espressione di un cambiamento netto. Introduce elementi di semplificazione, razionalizzazione delle spese e riduzione dei costi”.

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