“Qualcosa rimane” di Monica Guerritore a Lamporecchio

Lamporecchio (Pistoia) –  Dopo il bel successo di Carmela e Paolino con la coppia Angelillo/Cannavacciuolo, la stagione del Teatro di Lamporecchio, promossa dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese, prosegue ospitando, in prima regionale toscanadomenica 8 febbraio alle ore 21 QUALCOSA RIMANE di Donald Margulies, premio Pulitzer 2000, protagonista una delle attrici più conosciute ed amate del teatro italiano, Monica Guerritore, qui nella doppia veste di interprete e regista, affiancata dalla giovane Alice Spisa, Premio Ubu 2013 miglior attrice under 30. Lo spettacolo, è prodotto da Pierfrancesco Pisani e Parmaconcerti in collaborazione con il Comune di Urbino /Amat.

Commedia drammatica, Qualcosa rimane (ora in scena al  Samuel J. Friedman Theatre di NY a Broadway) vede al centro due attrici di grande talento impegnate in un confronto serrato in cui il tema dell’amicizia e la rivalità tra la scrittrice affermata e insegnante di letteratura (Ruth Steiner) – che alterna la pubblicazione di romanzi di successo all’insegnamento a pochi, selezionati allievi – e la sua giovane allieva-scrittrice (Lisa Morrison), affamata di ‘tutto’. viene affrontato con rigore e franchezza richiamando alla mente (in un altro ambito) un altro scontro generazionale: il famoso EVA CONTRO EVA. Una regia attenta fa emergere la storia delle protagoniste attraverso il semplice gioco teatrale, scevro da ‘effetti’ e sovrastrutture.

La donna ha un vissuto misterioso, che è allo stesso tempo dolore e nascita del suo diventare ‘scrittrice’ e che rivelerà alla sua allieva/amica solo a seguito dell’intimità che si verrà a creare tra loro: la complessa relazione affettiva, quando essa era una giovanissima aspirante scrittrice, con Delmore Schwartz, poeta, filosofo, scrittore (mentore, tra l’altro, di Lou Reed all’Università di Syracuse e protagonista del Dono di Humboldt di Saul Bellow) e l’esperienza nel mondo rivoluzionario della Beat Generation (Ginsberg, Kerouac, William Borroughs…).

La giovanissima Lisa percepisce la potenza di quel mondo, fatto di esperienze, ma la fretta, dominus della gioventù, le fa sembrare impossibile arrivare a tanta ricchezza creativa. Lei che ha tempo non vuole sprecarlo: vuole scrivere, vuole produrre, vuole pubblicare anche a costo di tradire…

E ruba così ‘la vita dell’altra’… un ‘copia e incolla’ tipico del nostro tempo, fatto di repliche o semplicemente ‘morte a ciò che sta morendo’ per dare vita a ciò che sta cominciando a vivere e non importa se ciò che comporta è il tradimento?

Tradire in fondo pesca il suo senso da tradurre, cioè andare da un’altra parte.

Ho fortemente voluto Alice Spisa accanto a me – commenta Monica Guerritore – giovanissima vincitrice del premio Ubu 2013, per interpretare il complesso ruolo della giovane Lisa Morrison e a confrontarsi con me nel ruolo di Ruth Steiner. Rivedo in lei me ragazzina nei miei primi grandi ruoli e la grinta e il talento dei miei anni: sarà una ‘dura’ lotta che non si esaurisce in una sera in palcoscenico.Ma il teatro è anche questo, faticoso ed emozionante. Nelle dinamiche che viviamo – continua l’attrice – ciò che emerge nel mondo di fuori è nutrito, alimentato dal tessuto dell’esperienza che, essendo però invisibile, non ha valore per chi invece vive la sua giovane età e non prende in considerazione le fessure (squarci della coscienza) interiori (anche del pensiero). Ma ecco allora che la giovane Lisa è intelligente al punto da riconoscere il talento della sua ‘maestra’, determinata al punto di volere imparare da lei la tecnica della scrittura, sensibile al punto da percepire la pienezza della donna, ma impaziente o avida (o disillusa?) al punto da non volere aspettare che la vita lavori su di lei creando radici nel suo cuore… Questi sono i temi, tanti e fluidi, così come la vita insegna, che scruto con la mia regia – conclude Monica Guerritore –, con la mia visione del testo che, come spesso mi accade, travalicherà il testo scritto, per andare a cercare…capire… Per me il teatro è innanzitutto il “cosa”…e poi c’è il “come”… Lou Reed, Patti Smith, Leonard Cohen, allievi di quegli artisti, saranno idealmente ‘in scena’ con le loro stupende ballate…”

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