Firenze – “Educazione e pugno duro. Questa l’unica formula per arginare il consumo di droghe degli studenti toscani e il traffico di stupefacenti nelle scuole”. Parole del sottosegretario MIUR Gabriele Toccafondi che, fresco di un confronto con il questore di Firenze, così risponde al veto posto dal preside della Marco Polo a far entrare cani antidroga nell’edificio scolastico onde evitare traumi ai ragazzi. “Non trovo corretto parlare di trauma. Il vero trauma non è la presenza di un agente in divisa o di un cane, ma il consumo di droga dilagante”.
I dati recentemente diffusi dall’Agenzia Regionale della Sanità Toscana confermano una crescita del 3,2% nell’ assunzione di sostanze stupefacenti rispetto al 2005. La cannabis resta in cima alla classifica del consumo regionale con il 31%, seguita dalla cocaina (5,3%), da farmaci assunti senza ricetta medica (5,1%) e da inalanti volatili o popper (4,1%). I maggiori consumatori sono gli studenti fiorentini, cui si affiancano quelli di Livorno, Viareggio, Pisa e Grosseto. Il 56% del campione, inoltre, ha dichiarato di aver iniziato a 15 anni, o prima. “Non stiamo parlando di ragazzi sbandati, ma dei nostri ragazzi”: ben il 36% di loro, di fatto, assume droghe.
Dati forti, a fronte dei quali Toccafondi rilancia la collaborazione tra questura, docenti e famiglie, un modello che ha già dato prova di successo all’istituto Volta-Gobetti di Bagno a Ripoli, dove poche settimane fa un intervento delle forze dell’ordine ha sgominato un giro di piccoli spacciatori. “Non possiamo fare indietro sull’educazione, ma neanche sui controlli. Accanto all’informazione sull’abuso di droghe e sui danni che ne derivano, deve esserci anche un’azione repressiva. Non c’è alcun motivo di avere paura degli agenti in divisa”. Pugno duro, dunque, in una realtà in cui, negli ultimi sei mesi, un controllo su due condotto negli istituti scolastici toscani, ha fatto abbaiare il cane poliziotto. Dall’incontro con il questore è emersa quindi la decisione di proseguire sulla strada della collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale per l’aggiornamento costante del calendario delle iniziative di sensibilizzazione. Resta, fuori dalla scuola, l’agente in divisa.