Firenze – Un passaggio di competenze che lascia alcuni un po’ perplessi. Si tratta della cessione, a titolo gratuito, del complesso monumentale di Sant’Apollonia. Nella giornata di oggi, mercoledì 28 gennaio, la Giunta regionale ha definitivamente approvato lo schema di accordo per la valorizzazione del complesso. A Sant’Apollonia ha però sede la storica mensa universitaria del centro storico, e secondo gli Studenti di Sinistra quella operata dalla Regione Toscana non sarebbe un’operazione troppo limpida.
Nel 2011 la Regione Toscana e la Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici (in vece del Ministero per i beni e le attività culturali) avevano iniziato a parlare con l’Agenzia del Demanio del passaggio dell’immenso immobile in mano alla Regione. Con l’accordo definito oggi – si legge nel comunicato emesso dalla Giunta regionale toscana – il complesso di Sant’Apollonia passerà in mano alla Regione. Il punto è, però, che passerà sotto la direzione dell’Assessorato alla Cultura e non all’Assessorato all’Istruzione.
In tempi non sospetti, gli Studenti di Sinistra avevano intrapreso un dialogo con l’assessore Emmanuele Bobbio per discutere del futuro di Sant’Apollonia. Ma questo, con ogni probabilità, non potrà più essere il loro referente. L’immobile, infatti, passerà sotto l’egida dell’assessorato guidato da Sara Nocentini. Ed il rischio è, secondo gli studenti fiorentini, che questo possa portare ad una progressivo accantonamento degli spazi universitari.
Il Demanio, in sostanza, aveva vincolato il bene al diritto allo studio. Anche il Demanio avrebbe potuto cedere ad un privato l’immobile, ma il patto stipulato con la DSU Toscana avrebbe reso difficile questo destino per il complesso di Sant’Apollonia. Se davvero la sede della mensa universitaria del centro storico dovesse invece andare all’Assessorato alla Cultura, nulla vieterebbe – se non qualche timore reverenziale – di vendere (o peggio ancora cedere a titolo gratuito) Sant’Apollonia ad un terzo. Insomma, secondo gli Studenti di Sinistra sarebbe stato più legittimo che l’immobile venisse ceduto all’Assessorato all’Istruzione che a quello alla Cultura.
Il passaggio di Sant’Apollonia in mano alla Regione richia, per come è stato strutturato, di lasciare gli studenti senza una mensa. Il Demanio non avrebbe potuto vendere, ma la Regione potrebbe farlo. E, anche se non lo facesse, c’è il rischio – secondo l’associazione studentesca – che nel complesso monumentale possano trovare spazio soltanto uffici.
“Sant’Apollonia versa in condizioni pietose – denunciano gli Studenti di Sinistra – e se la mensa è stata ristrutturata, gran parte dell’edificio è fatiscente. Gli spazi per gli studenti sono stati ridotti al minimo indispensabile, mentre gli uffici prosperano”.
Attualmente a Sant’Apollonia sono presenti gli uffici della Fondazione Toscana Spettacolo e di Fondazione Sistema Toscana. Ma gli studenti hanno timore per la loro storica mensa. Il progetto di valorizzazione, ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura, Sara Nocentini, “resta aperto ad ogni contributo utile alla crescita, all’integrazione e all’ottimizzazione del suo uso”. Ma gli Studenti di Sinistra denunciano: “Sant’Apollonia non è stato altro che un tassello nel gioco di spartizione degli spazi”. Altro che apertura ad ogni contributo: secondo l’associazione studentesca, l’Assessorato alla Cultura “ha ostacolato di fatto ogni possibile nuova progettualità orientata all’incremento degli spazi adibiti alla vita studentesca, ma anche cittadina”.
È per questo che sabato 31 gennaio alle 15.00 presso gli spazi gestiti da La Polveriera Spazio Comune si terrà un’assemblea (alla quale anche gli Studenti di Sinistra parteciperanno) per discutere del futuro della storica mensa cittadina.
La Giunta regionale, dal canto suo, dopo l’approvazione odierna del progetto di riqualificazione di Sant’Apollonia, mira a sottoscrivere a breve giro di posta l’accordo per l’acquisizione di Sant’Apollonia. Un’acquisizione gratuita a fronte della quale, però, Palazzo Strozzi Sacrati sottoscriverà un impegno di spesa pari a 1.200.000 euro. Una cifra che, denunciano ancora gli Studenti di Sinistra, non basterà certo a sistemare il complesso monumentale. Per farlo (e farlo bene), stima l’associazione studentesca, servirebbe oltre il doppio: circa 4 milioni di euro.
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