Firenze – Nessuno spazio per i diritti dei lavoratori pubblici, anzi, una politica che mira a togliere quel poco che resta. Si tratta della posizione dell’Unione sindacale di base, che anche a Firenze si sta preparando allo sciopero generale che vedrà una prima “puntata” locale il 21 ottobre prossimo, per poi confluire nella giornata nazionale che si terrà a Roma il 22 ottobre.
A farsi portavoce delle ragioni della protesta dei lavoratori dipendenti di enti pubblici è Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo nazionale dell’Usb Pubblico Impiego, che dice: “Novecento milioni in tre anni, questa la stratosferica cifra che il Governo intende stanziare per il rinnovo del contratto di tre milioni di dipendenti pubblici. Stiamo parlando di una ventina di euro di aumento, a regime, che arriverebbero nelle tasche dei lavoratori dopo che le stesse sono state svuotate da sette anni di blocco contrattuale.”
“Seicento milioni che si sommano ai trecento dello scorso anno, aggiungendo così alla provocazione l’umiliazione – continua Fiorentini – perché se la cifra stanziata con la passata legge di stabilità era stata definita dal Governo come un atto simbolico, un’attestazione di buona volontà, quella di quest’anno dovrebbe rappresentare la reale intenzione del Governo, dovrebbe quantificare il peso che il Presidente Renzi attribuisce a quei tre milioni di lavoratori che ogni giorno rappresentano lo Stato, in tutte le sue articolazioni Scuola, Sanità, etc., nel rapporto più stretto con il cittadino. E, come se non bastasse, buona parte di quello stanziamento andrà a finanziare la meritocrazia di Brunetta e sarà quindi destinato solo al 25% dei dipendenti.”
“Lo sciopero del 21 riguarda il settore pubblico e privato – precisa Stefano Cecchi dell’Usb fiorentina – ma per quanto riguarda il settore pubblico ci troviamo di fronte a un paradosso gigantesco: se l’aumento per i contratti pubblici è di dieci euro, ci si dimentica che i dipendenti pubblici hanno avuto una vacanza contrattuale di 15 euro, dopo 7 anni di mancato rinnovo….. “. Intanto fra dieci giorni, il 21 ottobre, a Firenze, sia pubblico che privato scenderanno insieme in piazza “per manifestare due no: uno, ai tagli dei diritti sociali e l’altro alla controriforma costituzionale “. Il concentramento, fa sapere l’Usb, è in piazza Beccaria alle nove e tenta.