Firenze – E’ la prima volta che un artista contemporaneo espone le sue opere all’interno della Basilica di San Lorenzo, in uno dei contesti dove troviamo alcune delle più grandi realizzazioni che il Michelangelo Buonarroti ci ha lasciato, come la Biblioteca Laurenziana, la Sagrestia Nuova, le Tombe di Giuliano de’Medici e di Lorenzo de’ Medici. E’ in occasione della Settimana Michelangiolesca che Fabio Viale, autentico cultore del marmo e protagonista di autentiche sfide, ha proposto “Souvenir Pietà” 2006-2016, due versioni del “Cristo” della Pietà Vaticana, due frammenti della celebre opera della giovinezza di Michelangelo, in posizione simmetrica e contraria collocati all’entrata della Basilica Fiorentina
Non c’è il corpo della Vergine Maria e del suo abbraccio rimangono alcune dita della mano destra, a sorreggere Gesù morto appena adagiato su una valva di conchiglia che riprende le pieghe del tessuto del panneggio , un basamento nero che tiene sospesi i corpi a mezz’aria. Quasi che l’opera nel suo complesso venisse mutilata, sfregiata da un vandalo e l’artista si impossessa di questo frammento isolandolo dal contesto e conferendo nuovi significati, forse l’abbandono a una volontà superiore.
Vincitore del Premio Cairo lo scorso anno, Fabio Viale è un artista di fama internazionale che come Michelangelo per le sue sculture, predilige il marmo di Carrara, che trasformato perde la pesantezza della sua materia divenendo altro e talvolta sottoponendo le sue opere ad autentiche sfide fisiche. Come quando riprodusse un pneumatico “Opera Rotas” e lo portò in giro per le strade di Torino o quando, alla Biennale di Venezia nel 2007 nella Laguna fece navigare una barca, naturalmente in marmo, l’opera si chiamava “Ahgalla”.
La sua arte evoca l’ossimoro, per l’uso di un materiale così importante e pesante quale è il marmo che al contrario sotto le sue mani diventa leggero e morbido. Una capacità che lui solo è in grado di conferirgli, come “Arrivederci e grazie” vincitore del Premio Fondazione Henraux nel 2012 in cui due sacchetti in carta forata, oggetti d’uso comune trasformati in una preziosa scultura totemica in marmo bianco.
La suggestione per Michelangelo va oltre l’opera nel materiale da lui preferito per approdare anche sulla superficie di un busto, sempre in marmo bianco, dove come un modello contemporaneo affiorano alcune immagini del ciclo della Cappella Sistina, ma in versione tatoo, forse nessun artista si era spinto fino a questo punto. Alcuni forse ricorderanno la copia del braccio del David, anche questo un frammento strappato alla grande opera icona, decorato con i tatuaggi della tradizione russa, in mostra lo scorso anno a Pietrasanta alla Galleria Poggialie Forconi. Ed è stato grazie alla galleria fiorentina che “Souvenir Pietà” è arrivato a Firenze alla Basilica di San Lorenzo in occasione della Settimana Michelangiolesca promossa dal Comune di Firenze ed organizzata da Muse e dall’opera Medicea Laurenziana, dove rimarrà visibile al pubblico fino al 2 agosto.
Quarantunenne, Fabio Viale, nato a Cuneo, da quando aveva sedici anni e frequentava il liceo artistico ha iniziato a lavorare il marmo e oggi le sue opere hanno fatto il giro del mondo da New York alla Russia, tra le mostre più importanti “Assonanze/Dissonanze” all’Istituto Italiano di Cultura di New York nel 2013 e “Primo piano d’artista” al Museo del Novecento di Milano nel 2012.