Sciopero vigili urbani: “Penalizzati e a rischio”

Firenze – Incroceranno le braccia domani tutto il giorno, i vigili urbani fiorentini. Sciopero preannunicato da tempo, il loro, che torna sui punti critici già segnalati nel corso di altre iniziative.

La “carta” della protesta la rendono nota le Rsu Comunali, che annunciano lo sciopero: in primis, il blocco del turnover e la mancanza di un piano di assunzioni, che rende la pianta organica “attualmente in forza del tutto insufficiente: i circa 800 operatori in servizio oggi non sono in grado di coprire le esigenze del territorio”. Al secondo punto, la formazione, o meglio la “mancanza di un’adeguata formazione sugli aspetti operativi: ad oggi gli aggiornamenti avvengono tramite l’invio di mail che ciascun vigile deve leggersi da solo e a casa (non è previsto un tempo da dedicare ad hoc per questo sulla carta di servizio). Di fatto creando il pericolo di una errata interpretazione della normativa”. Un tema che va di pari passo con la richiesta di “fornitura di nuovi mezzi di servizio a fronte di un parco macchine obsoleto e inadeguato. Così come inadeguati sono gli strumenti in dotazione. Basti pensare ai computer, vecchi e spesso inutilizzabili perché manca l’accesso alle banche dati, e alle dotazioni DPI inesistenti, come lo spray anti aggressione che il Comando per risparmiare 10 euro a spray ha deciso di cambiare sostituendolo con un tipo totalmente inidoneo”.

Ancora, le sedi dei distaccamenti al limite delle leggi sulla sicurezza, “tanto che la Asl di recente ha fatto visita ad uno dei locali riscontrando numerose irregolarità e sanzionando il comando. Poi,  l’organizzazione del lavoro, fortemente penalizzante: ” vengono richiesti servizi senza tenere presenti i rischi connessi per gli operatori di polizia municipale che si trovano a svolgere servizio come quello alla moschea di Borgo Allegri il venerdì, giorno di preghiera: 2/3 vigili in servizio antiabusivismo a fronte di 400/500 persone che tra una preghiera e l’altra diventano venditori ambulanti abusivi. Un problema di ordine pubblico – molto delicato perché sconfina su un tema politico-religioso –  che più volte è stato sollevato con il Comando, senza ricevere risposta”.

Altra richiesta, “la riorganizzazione del corpo che permetta di garantire servizi dignitosi e meno rischiosi per lavoratori non più idonei, per anzianità o per malattia; contrariamente alle intenzioni del comando che mettendo mano agli accordi pregressi vorrebbe innalzare il limite di età per i servizi notturni, con ovvi rischi per gli operatori per non parlare dei limiti che avrebbe il servizio offerto ai cittadini . Inoltre, dal punto di vista economico, tutto ciò che era stato oggetto di contrattazione decentrata è sparito. “Invece di parlare di indennità di rischio (differenziando, giustamente, chi lavora fuori con chi lavora invece negli uffici) il Comando ha pensato bene di togliere l’indennità di vigilanza a chi lavora in ufficio. In più vi sono degli emolumenti del 2014 ancora non pagati”.

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