Firenze – Cinque giorni di film muti del periodo 1910-1930 con improvvisazione al pianoforte. Pianorama è un festival che si svolgerà fra l’8 marzo e il 12 marzo, tutto particolare che nasce dalla collaborazione tra la tedesca Piano international eV, Institut français Firenze, Deutsches Institut, Consolato onorario della Repubblica Federale di Germania, Consolato onorario di Francia, Lyceum Club Internazionale di Firenze e Mediateca Toscana. Il festival è sotto la direzione artistica di Martin Münch.
Sono molto contento – spiega Martin Münch, ideatore e direttore artistico del festival – di poter presentare una nuova edizione di Pianorama al cinema, che in questo “formato” è alla sua seconda edizione (l’ottava se teniamo conto di tutta la storia di Pianorama, che dal 2005 al 2010 ha raccontato il pianoforte nelle interpretazioni delle diverse scuole europee).
Dall’anno scorso abbiamo concentrato la nostra attività sui film muti accompagnati al pianoforte, per riportare a vita nuova un genere la cui breve tradizione (1896-1929) è venuta meno con l’invenzione del sonoro nel 1929. Stessa sorte, per lo stesso motivo, è toccata al “Melodramma”, con voce recitante accompagnata al pianoforte o – per citare altri generi – alle sinfonie per pianoforte a quattro mani, a causa dell’invenzione del giradischi.
Il nostro secondo obiettivo è l’internazionalità, espressa in un duplice aspetto: la scelta del repertorio, in questo caso dei film, e dei nostri interpreti.
In questa edizione presentiamo importanti film degli anni 1910-1930, che documentano il valore già raggiunto dal cinema, nonostante fosse un genere recente, e la grande arte dell’improvvisazionemusicale classica. Anche qui vale la pena di ricordare che una linea diretta parte da Bach passando per Mozart e Beethoven (che hanno chiamato le loro improvvisazioni „Fantasie“) e giunge fino a Liszt ed ai suoi allievi, finché Brahms ha interrotto questa grande tradizione con il suo verdetto infelice e duro (“l’improvvisazione non è arte, è spettacolo senza contenuto”). Il Jazz, la musica etnica e l’avanguardia non sono gli unici campi in cui questo genere esiste. La musica classica è stata la prima ad elaborare questa modalità di espressione immediata, creativa, senza limiti, emanazione autentica della personalità dell’interprete. Tutto questo potrà essere vissuto nel festival di Firenze!
Ecco il programma:
Serata inaugurale_ 08 marzo, 2016, ore 20.30
LOUIS DELLUC. LA FEMME DE NULLE PART (1922) 66 MIN
Martin Münch (Heidelberg/ Germania), pianoforte
Introduce Chiara Tognolotti, Università degli Studi di Firenze, per Mediateca Toscana
09 marzo, 2016, ore 20.30
RUPERT JULIAN, IL FANTASMA DELL’OPERA (1925). 107 MIN
Sophia Vaillant (Parigi/ Francia), pianoforte
10 marzo, 2016, ore 20.30
FRITZ MURNAU: SUNRISE (1927) – 95 MIN.
Su gentile concessione della Fondazione Murnau di Wiesbaden -Germania
Martin Münch (Heidelberg/ Germania), pianoforte
11 marzo, 2016, ore 20.30
FRANCESCO BERTOLINI. INFERNO (1911) – 61 MIN. Massimo Barsotti (Campi bisenzio/ Italia)
12 marzo, 2016, ore 20.30
FRIZ LANG, METROPOLIS (1927) – 76 MIN.
Martin Münch (Heidelberg/ Germania)
Martin Munch, direttore del festival, pianista e compositore tedesco, Münch si è esibito, in veste di pianista e compositore, in ventisei paesi fra Europa, Giappone e Stati Uniti; è docente di pianoforte presso l’Università di Bamberg e direttore artistico di vari festival pianistici (Heidelberg, Firenze e altri).
Sophia Vaillant ha suonato in Francia, Germania, Paesi Bassi, Inghilterra, USA, Venezuela e Cecoslovacchia. Il suo repertorio abbraccia musica da camera, contemporanea, tango, e improvvisazione.
Massimo Barsotti, direttore della Scuola di Musica di Campi Bisenzio, è pianista e compositore eclettico con una visione della musica a 360 gradi.