Pistoia – L’ho conosciuta così, in un giorno di fine estate dell’anno 2012, anno in cui una ragazza di origine aretina venne fatta conoscere all’Italia come facente parte della squadra di Matteo Renzi per le primarie del centrosinistra. Una squadra tutta al femminile, quella era la squadra di Renzi, oltre a “Mari” ( nomignolo che le attribuiscono amichevolmente) c’era Simona ( Bonafè) e Sara ( Biagiotti), tre donne, mi verrebbe da dire le ” tre B”. Maria Elena Boschi è nata a Montevarchi e residente a Laterina. Esercitava la professione di avvocato in un importante Studio Legale e faceva parte della direzione del Pd fiorentino. Di lei si dice sia stata sempre una ragazza timida e secchiona, riservata, frequentatrice della parrocchia di paese, insomma ragazza ” acqua e sapone”. Ed è così che l’abbiamo tutti conosciuta, occhi chiari e trasparenti ed una parola, un consiglio ed un sorriso sempre per tutti.
“Il volto sorridente del renzismo”, così alcuni lo hanno definito, un volto che difficilmente si incupisce di fronte ad interviste nelle innumerevoli trasmissioni, un volto che risponde agli attacchi politici con i suoi sorrisi, senza cadere mai nella reazione neppure di replica alla violenza politica che molto spesso le viene perpetrata. Al momento dell’incoronazione a Ministra delle Riforme, appare in tailleur blu elettrico e tacco 12, diventando così la regina delle copertine e del gossip spicciolo, anche di bassa natura, diciamolo.
Quando una donna giovane, bella e per di più molto capace, arriva a questi vertici scatena invidie e gelosie da parte di chi neppure può guardarsi allo specchio o cerca fama attraverso il dileggio, perché altro non riesce a fare. Alcuna stampa compresa. Ed è proprio dalla sua scrivania che nasce la riforma più controversa della “legislatura Renzi”, quella che modifica alcuni pilastri fondanti della Costituzione, tra cui, in primis, il bicameralismo perfetto.E’ lei che apre sempre il Consiglio dei Ministri, puntualmente, con il resoconto sulle riforme, ed è sempre lei che, da ottima mediatrice, cerca sempre le soluzioni più idonee utili a non creare forti contrasti.
“ Regina” dei talk show, sappiamo quanto alcuni sbracciano e fanno la fila per accaparrarsi la sua presenza perché fa audience. ” Mari” non si risparmia, da sempre crede fortemente in ciò che fa, e lo fa oltre che con passione, con estrema serietà e competenza. Un ruolo non facile , il suo, il Ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento. Un ruolo fino a ieri considerato forse di minore visibilità ma che con lei ha assunto un ruolo importante e, diciamo , oggi più che mai primario, specie in vista del Referendum che sarà il passaggio definito ed epocale del vero e promesso cambiamento.
Un Governo che corre, questo, a differenza della palude politica degli ultimi vent’anni, in cui immobilismo regnava sovrano. Ma, si sa, nell’immobilismo nessuno si scandalizza, e sopratutto il “vivi e lascia vivere ” fa comodo a molti per conservare quelle garanzie ormai legalizzare e cementificate. Ma con Renzi ed il suo Governo qualcosa cambia, in meglio, dicono in tanti, in peggio, dicono alcuni, forse proprio quelli a cui fa paura il cambiamento proprio per la perdita di privilegi ormai dati per scontati. E quindi che fare? Arriva a fagiolo la questione Banca Etruria, a porgere nel piatto d’argento la soluzione per qualcuno.
” Ecco come possiamo affossare chi ci sta danneggiando” avranno pensato. Non si è risparmiata ” Mari” nel mostrarsi commossa, dispiaciuta seppur risoluta e forte dei suoi sentimenti e valori, quando ha esposto la sua dichiarazione in aula, alla Camera, laddove in primis hanno tentato di sfiduciarla. Un viso contratto e scuro, ma non tanto per se stessa, quanto per ciò, meglio dire per “chi” tutto questo stava colpendo: suo padre. ” Io amo mio padre”, sono state le sue parole che hanno dato immediatamente il senso della forza che contenevano.
Non era più la Ministra, ma una figlia, come tante di noi, alla quale stavano massacrando la figura della persona a cui è legata. E poi di nuovo, ieri (27-01) altra sofferenza ennesima al Senato dove, nonostante l’intenzione avuta da un certo gruppo, ha di nuovo spazzato via ogni possibilità di sfiducia. «Non c’è stato neanche un solo avvenimento che possa far parlare qualcuno qua dentro di conflitto di interessi, né per Maria Elena Boschi né per nessun altro membro del governo» così ha replicato il Premier Renzi agli esponenti di Forza Italia e Lega nord, in Senato, con a fianco Maria Elena, alla sua destra, visibilmente contratta e senza sorriso, se non alla fine quando è giunta la votazione che le ha donato un attimo di soddisfazione.
La maggioranza al Senato è dalla sua, non c’è dubbio. Come lo è stata la Camera. Ma non basta, lei lo sa. ” Mari” non è la donna da tacco 12, ma molto di più. È intelligente, scaltra ed anche molto attenta alle dinamiche politiche. Sa bene che non si fermeranno qui e che faranno il possibile per fermare questo Governo che sta eliminando privilegi. Cosa farà Meb? ( altro nomignolo datole da Twitter) qualcuno scrive che l’unico modo per uscire, almeno mediaticamente, è quello di sparire per un po’ dai riflettori, fare il famoso passo indietro. Notizia che già trapela e che ha fatto disperare non poco i suoi sostenitori.
Maria Elena Boschi, una volta che il percorso della sua riforma costituzionale sarà completato, potrebbe annunciare il famoso ” passo indietro”? Questo si vocifera nelle stanze della politica romana. Sappiamo bene quanto “conta più un albero che cade che una foresta che cresce”, come una famosa citazione dice, ed anche lei sa bene quali siano le regole “del politic star system italiano”, e più che altro per rispetto verso chi l’ha voluta al suo fianco potrebbe decidere in tale direzione ?
Dalla sua parte c’è tutta la forza del premier Renzi che anche alla chiusura della Leopolda6 ha risposto alle allusioni con “il tempo e la verità stanno dalla nostra parte”. Il premier ha anche aggiunto : “che c’entra Maria Elena con Banca Etruria? La mozione di sfiducia è paradossale. Il padre è stato persino multato dalla Banca d’Italia, in cosa lo avremmo favorito con il nostro decreto? Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare”. L’azione del governo, ha continuato a ribadire anche ieri, è stata necessaria per tutelare il sistema creditizio nazionale “se fossero fallite quattro banche, per quanto piccole, ci sarebbe stato un effetto a catena, una sfiducia generalizzata dei correntisti. Avremmo rischiato una corsa agli sportelli. Non solo, abbiamo salvato centinaia di stipendi“.
È ben chiaro, fin troppo lampante, come questa sia una manovra nel tentativo di affossamento del Governo ed è altrettanto chiaro quanto sia importante il passaggio delle urne che dovrà essere un successo, con il Referendum che sancirà l’effettiva affezione al Governo e dall’esponente delle Riforme, Maria Elena Boschi. Una prova del nove, quindi, per la quale Renzi ha già dichiarato e valutato le sue dimissioni nel caso di fallimento del risultato previsto. Tutto verrà, quindi, giocato qui. Molti i fedelissimi di @ Meb si stanno già scaldando ed organizzando per sostenerla e per permetterle , così, di continuare l’azione di Governo. Inutile negarlo, ” Mari” ha conquistato moltissimi cittadini, grazie a lei in molti si sono persino riavvicinati alla politica e alcuni hanno preso anche la tessera. Molti delusi da leader precedenti si sono rimessi in pista, basta frequentare la Leopolda per capire la sostanza di tutto questo, sostanza e qualità, di tante persone che a vari livelli si sono impegnate dal 2012 ed ancora oggi, volontariamente si mettono a disposizione ed al suo fianco.
“Effetto Meb”? Va di moda definire sempre tutto con slogan, maggiormente importante, come viene chiesto, scrivere invece un appello che proviene da più fronti, dalle migliaia di sostenitori e sostenitrici che ripongono in lei la speranza di un futuro migliore, e sopratutto tesa a dare quel l’esempio necessario per far sì che la calunnia e le illazioni non debbano più trovare spazio, perché un Governo non si sfiducia mettendo continuamente in discussione il “nulla”. ” Sarà la Giustizia a decidere, non voi in questa aula” così Renzi ha detto, ieri. Arrivate subito attraverso i social ed in redazione numerosi messaggi perché si possano trasmettere a lei, dritti al suo cuore : “Non mollare Mari, siamo al tuo fianco da sempre !”