Prato – Crederci, perché no? … Due sorelle, Tessa e Arianna, nate e cresciute a Bolzano ma con sangue toscano nelle vene accomunate da un vero amore per il tessile pratese hanno deciso di trasformare un fondo ereditato nel Macrolotto Zero, in uno spazio polifunzionale che ospiti un laboratorio tessile, un ufficio stile, un’area residenza per artisti e design del tessile.
Un ambizioso progetto che potrebbe divenire realtà se il “crowdfunding”, lanciato su Kickstarter riuscirà a trovare i fondi necessari che servirebbero alle due giovani sorelle Arianna e Tessa Moroder per acquistare i macchinari del nuovo laboratorio per la ricerca tessile che ha già un nome: “Lottozer/textile laboratories”.
Ci dice Tessa: “Non furono pochi quelli che ci consigliavano di affittare il capannone ai cinesi ma io sono consulente aziendale e mia sorella Arianna è una designer tessile e quindi abbiamo pensato di sfruttarlo per un nostro progetto. Inaugureremo a maggio lo spazio con una mostra di respiro internazionale dove gli artisti presenteranno linguaggi espressivi diversi, accomunati dalla presenza, piú o meno diretta, dell’elemento tessile”.
Inoltre, continuano le sorelle, “abbiamo messo al corrente l’amministrazione comunale del nostro progetto ma finché possiamo vogliamo fare da noi.Speriamo nella raccolta fondi ma se non raggiungessimo la cifra necessaria, cercheremo altre strade,non abbiamo certo intenzione di rinunciare”.
Dunque potrebbe accadere che Prato abbia la prima esperienza di residenza artistica dove artisti e designer del tessile potranno trovare non solo un luogo di lavoro ma anche una location da cui trarre ispirazione: “Abbiamo lavorato nell’ultimo anno per creare un network di professionisti legati al tessile”, racconta Tessa. Hanno prodotto una doppia collezione di foulard: twill e seta,seta/modal, tutti made in Italy e che saranno i premi per chi ha sostenuto il crowdfunding , mentre coloro che contribuiranno a raggiungere la cifra di 10 mila euro, per l’acquisto di un telaio a mano, di un orditore, quadri, un espositore per la serigrafia e per gli strumenti del finissaggio riceveranno un pezzo della collezione “Verde di Prato”, cosí chiamata in omaggio al marmo verde della città toscana.
Infatti, conclude Tessa, “Assolutamente il distretto tessile pratese non è morto, forse ha solo bisogno di una nuova spinta per andare avanti”.
La campagna andrà avanti fino al 17 di marzo (data di chiusura della raccolta fondi) sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter.