I Della Valle non tornano indietro, per lo stadio sono pronti ad accelerare

Firenze – L’occasione l’ha fornita il taglio del nastro di un importante stabilimento nella zona del terremoto dove, insieme al presidente del Consiglio Gentiloni, i fratelli Diego e Andrea Della Valle hanno inaugurato la nuova fabbrica Tod’s ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).

Un appuntamento sotto i riflettori, non solo di tutta Italia, in cui i Della Valle non hanno potuto evitare di parlare di Fiorentina anche ai microfoni di Lady Radio. E hanno così ribadito concetti già noti e fatto il punto sulla società in vendita, sul club, sul mercato, sullo stadio.  Intanto sulla società in vendita Andrea Della Valle ha chiarito che: “L’appello era rivolto ai fiorentini ma non ne sono arrivati e neppure nessuno dall’ estero. Ora è il caso di parlare di come la società è stata strutturata in mia assenza, di come si può far stare tranquilla, più o meno, tutta la popolazione fiorentina. Con Antognoni, che avrei potuto far arrivare prima, Corvino, Freitas, Cognigni e Salica è una struttura perfetta. Poi c’è Pioli che è la persona giusta. Anche anche lui poteva arrivare un anno fa.  E’ stato con tristezza che ho messo in vendita la società e vogliamo qualcuno che continui a far sognare Firenze”.

Non c’è quindi bisogno della sua presenza sottolinea Andrea: “Il mio ruolo in questo momento non è fondamentale e io non sono sereno per poter tornare dopo quello che è successo. Ci sono ancora cori in curva contro di me, forse qualcuno si sente protagonista ma io non voglio porgere l’altra guancia. La Fiorentina mi manca e quest’anno, mentre ci giochiamo la Coppa Italia, punteremo all’ Europa League, e ci siamo vicini. Per il mercato di gennaio Corvino e Freitas sono pronti ma vedremo fra due settimane. Era giusto cambiare e solo Borja Valero voleva rimanere. So che autofinanziamento è una parola che non piace ma in Italia lo fanno quasi tutti i club e certi investimenti non fanno per noi”.

E sono molti i club con uno stadio di proprietà. I Della Valle lo vogliono: “Noi ci crediamo e con i permessi in mano siamo pronti a  dare un’accelerata. Lo stadio nuovo non è strettamente legato al valore economico della società”. “Ma non dipende solo da noi – ha affermato Diego. Ma da tanti fattori. A noi piacerebbe che le famiglie avessero un posto comodo dove andare”.

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