Firenze – Non sono tanti i detenuti, come fanno notare le sinistre, e d’altra parte gli agenti di polizia penitenziaria non ci sono, come fanno notare a destra e sinistra. Ma c’è il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il sindaco di Firenze Dario Nardella, nonché il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini e quello regionale, Franco Corleone. Così ieri ha preso il via il consiglio comunale trasportato a Sollicciano, il maggiore carcere fiorentino e anche quello che vive forse con maggiore drammaticità le emergenze proprie della prigione: dal sovraffollamento, alla sicurezza, alle questioni igienico-sanitarie.
Ed ecco cosa emerge dalle richieste dei detenuti, ma anche dal lavoro dei volontari, del personale, di tutto quel mondo di operatori che ruota intorno a un carcere, come sintetizza il garante comunale Cruccolini: le gravi carenze strutturali ed igienico-manutentive che affliggono ormai da anni Sollicciano e parzialmente anche l’Istituto Mario Gozzini, il mal funzionamento di servizi primari, come il riscaldamento e l’acqua calda, le carenze della pianta organica della Polizia Penitenziaria e dell’area educativa, figure portanti sia per quanto riguarda la sicurezza, sia per la parte “trattamentale”, come ricorda l’ex presidente del Quartiere 4.
“Ho dato mandato all’assessore alla mobilità Giorgetti, che si sta occupando della riorganizzazione del trasporto pubblico locale in vista dell’entrata in vigore a giugno delle due nuove linee della tramvia, di potenziate le linee degli autobus che collegano il carcere alla città. Inoltre, della questione dei trasporti da e per Sollicciano vorrei parlarne anche con il sindaco di Scandicci Fallani”, è stato l’intervento del sindaco Nardella.
Il sindaco, oltre alla questione dei trasporti aperta da anni, nel corso del suo intervento ha affrontato anche l’altra questione aperta del ricorso alla semilibertà: “Per applicare al massimo la semilibertà siamo alla ricerca di un immobile del Comune da mettere a disposizione del direttore del carcere Fabio Prestopino e del provveditore regionale Antonio Fullone affinché il ricorso a questo trattamento sia sempre più ampio. Perché chi ottiene la semilibertà conquista un grande valore: conquista la libertà, ma anche la responsabilità verso la società”.