Firenze – Il Comune di Firenze ed Airbnb hanno trovato l’accordo sulla riscossione della tassa di soggiorno. L’intesa annunciata oggi dal sindaco Dario Nardella, rende di fatto automatica la riscossione dell’imposta di soggiorno per i turisti che alloggiano a Firenze prenotando attraverso la piattaforma.
L’accordo rappresenta un importante passo avanti verso la semplificazione del pagamento e della riscossione dell’imposta di soggiorno, contribuendo a diminuire l’evasione. Dal 1 gennaio 2018 sarà il portale Airbnb a riscuotere, già al momento della prenotazione, l’imposta di soggiorno dovuta dagli host e a versarla al Comune di Firenze.
“Siamo fra le prime città d’Italia, e fra quelle con un gettito di imposta di soggiorno più ampio, a raggiungere questo accordo che non solo semplifica il pagamento dell’imposta per i titolari di appartamenti in locazione turistica ma rappresenta anche un importante passo avanti per far emergere il sommerso” ha detto il sindaco che ha aggiunto: “Riusciamo ad aumentare gli introiti del bilancio del Comune senza aumentare le tasse ai cittadini residenti ma utilizzando l’imposta di soggiorno e riusciamo a governare il fenomeno del turismo rendendolo più sostenibile e conciliabile con i ritmi della città e le esigenze dei cittadini. Quella avviata con Airbnb è una collaborazione importante che vogliamo estendere anche ad altri portali che si occupano di locazioni turistiche, a cui lanciamo l’appello a fare altrettanto”.
La delibera dell’assessore al bilancio Lorenzo Perra che dà il via libera al prelievo automatico del tributo da parte del portale è stata approvata ieri in giunta. “Da alcuni mesi lavoriamo con Airbnb – ha spiegato l’assessore – per trovare questo accordo che faciliterà gli adempimenti di coloro che intendono concedere in locazione il proprio immobile evitando così che l’imposta possa essere elusa. Ricordo che il gettito atteso dopo questo accordo è di 6,5 milioni di euro l’anno, un numero molto importante se confrontato con il gettito che ad oggi viene dalla locazione turistica che è di 3 milioni e 400mila euro all’anno. Sarà destinato al miglioramento dell’offerta culturale e turistica, al miglioramento del trasporto pubblico e alla pulizia della città”.
In pratica la collaborazione fra Comune e Airbnb prevede che i prezzi degli alloggi reperibili sul portale siano già comprensivi dell’imposta di soggiorno, (3 euro a persona per un massimo di 7 notti) e che questa venga versata direttamente alle casse comunali il 15 del mese successivo.
Matteo Stifanelli, Country Manager di Airbnb Italia: “Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione di Firenze per aver fortemente voluto questo accordo e per aver avuto la lungimiranza di prendere atto delle specificità tecnologiche della piattaforma e delle modalità di raccolta automatizzata. Firenze si unisce così alle oltre 340 amministrazioni nel mondo in cui Airbnb gestisce in maniera semplificata la riscossione e il versamento delle imposte e hanno consentito di raccogliere e versare ad oggi oltre 510 milioni di dollari”.
Del resto, i dati di Airbnb negli ultimi 12 mesi in città la dicono lunga sulla portata e le caratteristiche del flusso turistico che Airbnb convoglia su Firenze: 5.300 hosts fiorentini hanno ospitato viaggiatori da tutto il mondo; gli arrivi negli ultimi 12 mesi sono stati 690.000, con una crescita del +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; gli annunci in piattaforma sono 10.400; il 76% degli host fiorentini ha solo un annuncio in piattaforma; il soggiorno medio è stato di 3,1 notti per viaggio; la dimensione media per gruppo che viaggia con Airbnb a Firenze è di 2,6 persone.