Firenze – Subito dopo le prime cinque regioni italiane sedi “tradizionali” della piovra mafiosa nelle sue varie configurazioni, nella classifica stilata da Legambiente che riguarda gli ecoreati, si riaffaccia la Toscana. Così, la nostra regione si guadagna il poco ambito trofeo di prima regione del centro-nord ad essere colpita in modo intensivo da questi particolari e odiosi reati, che distruggono il territorio e l’economia, particolarmente pericolosi in una regione come la Toscana che fa dell’eccellenza ambientale e dell’agricoltura di qualità il proprio brand vincente.
Così, nonostante il calo del valore assoluto avvenuto nel 2016, che conferma che le strade intraprese per il contrasto di questi particolari reati sono quelle giuste (la legge sugli ecoreati è entrata in vigore solo due anni fa), la Toscana mantiene la posizione più alta in classifica tra le regioni del centro-nord e sale negativamente al 6° posto nella classifica nazionale, subito dopo Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Lazio.
A dare la prospettiva chiara sono i numeri, 1.722 infrazioni accertate nella nostra regione, che corrispondono al 6,8% sul totale dei reati accertati su scala nazionale. Da sottolineare il calo che nel 2016 avviene nel settore del cemento illegale (scende dal 6 al 7° posto) e in quello del racket degli animali (dal 8° posto al 9°). Nessun cambiamento, invece, nel settore dei rifiuti, che in Toscana rimane sostanzialmente inalterato, inchiodandola al 6° posto nella classifica generale con il 5,7% sul totale. Peggioramenti invece per quanto riguarda il settore della archeomafie (l’illegalità agganciata ai reperti e alla storia archeologica del territorio) e anche quello degli incendi dolosi.
La presentazione del rapporto Ecomafie 2017 si è tenuto venerdì scorso, a Firenze, presenti Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana, Stefano Ciafani, Direttore Generale di Legambiente, Don Andrea Bigalli, Referente Regionale di Libera, Col. Alessandro Bottacci, del Comando Regionale Carabinieri Forestale della Toscana. Un Rapporto che è anche un libro, Ecomafia 2017 di Legambiente, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, edito da Edizioni Ambiente, con il sostegno di Cobat e Novamont, in vendita in libreria e sul sito www.noecomafia.it .
I dati che riguardano l Toscana rimangono tuttavia preoccupanti, secondo quanto emerge dal Rapporto.
Nello specifico, per quanto riguarda il traffico illecito dei rifiuti, sono 324 le infrazioni accertate nel 2016, il 5,7% del totale nazionale, diminuiscono di poco le persone denunciate (431), e gli arresti, mentre salgono i sequestri effettuati (99). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (74 infrazioni accertate, 1,8% su totale nazionale, 101 denunce), seguita da Livorno (41 infrazioni accertate, 1% su totale nazionale, 72 denunce) e da Siena (34 infrazioni accertate, 0,8% su totale nazionale, 48 denunce).
Il ciclo del cemento, nonostante consegua risultati positivi, rimane ancora ancorato alle criticità. “Il mattone selvaggio è servito in alcuni contesti per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia – è il resoconto – quest’anno la Toscana scende nella settima posizione, anche se diminuiscono le infrazioni accertate da 342 a 222, (il 5 % sul totale nazionale), delle persone denunciate (304) e dei sequestri effettuati (da 106 a 61). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Livorno (53 infrazioni accertate, 1,2% su totale nazionale, 62 denunce), seguita da Siena (53 infrazioni accertate, 1,2% su totale nazionale, 76 denunce) e da Firenze (37 infrazioni accertate, 0,9% su totale nazionale, 41 denunce)”.
I reati contro gli animali vedono in generale alcuni miglioramenti. “Bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo ma anche le nuove norme contro il maltrattamento degli animali di affezione, la Toscana, scende al 9° posto della classifica, con 249 infrazioni accertate, con una percentuale sul totale del 4,2%, in diminuzione rispetto all’anno precedente, 249 denunce, 13 sequestri.
Nella classifica provinciale dell’illegalità della fauna però compare anche Livorno tra le città italiane con 174 infrazioni accertate e il 2,9% su totale nazionale”.
Archeomafie, la Toscana, per quanto riguarda i reati commessi ai danni del patrimonio storico-culturale, risulta al secondo posto nella classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d’arte. 79 furti, insieme al Lazio raggiungono il 28% del totale nazionale.
Sul fronte incendi le cose peggiorano, la Toscana sale infatti dal 6° al 5° posto nella classifica nazionale con 377 infrazioni accertate 8,1% sul totale, 43 denunce e 22 sequestri.
Infine, le proposte per arginare la piovra , che vedono fra le altre cose, accanto alla nuova normativa che ha introdotto gli ecoreati nel Codice penale, la necessità espressa da Legambiente di mettere in campo “una grande attività di formazione sulla corretta applicazione della legge sugli ecoreati che coinvolga tutti gli operatori del settore (magistrati, forze di polizia e Capitanerie di porto, ufficiali di polizia giudiziaria e tecnici delle Arpa, polizie municipali ecc.). Vanno definite, inoltre, le linee guida nazionali per garantire una uniforme applicazione in tutto il paese della legge, soprattutto nella parte che ha inaugurato il nuovo sistema di estinzione dei reati ambientali contravvenzionali minori”.