Firenze – Uno sciopero di quattro ore è stato proclamato dalla RSU di Ataf Gestioni dopo la riunione dal Prefetto alla quale erano presenti anche il Comune di Firenze e la Città Metropolitana. Michele Lulurgas (membro Rsu-Filt Cgil) ha detto che “c’è grossa insoddisfazione, l’azienda non è venuta incontro ai lavoratori che da tempo stanno facendo grossi sacrifici in una fase difficile e stressante. Chiedevamo un po’ di respiro per alleggerire lo stato di chi guida, che adesso è oggettivamente in condizioni pesanti, e per migliorare il servizio, ma dalla controparte sono mancate assunzioni di impegni. Da qui la decisione della Rsu”.
La vertenza contro l’azienda era stata aperta per migliorare le condizioni di lavoro e una maggiore sicurezza del personale. In un comunicato sindacale si afferma che “purtroppo la Dirigenza Ataf, che nell’incontro con il Sindaco di Firenze dell’11 maggio scorso ostentava tranquillità e numeri in regola, oggi ha cambiato atteggiamento osteggiando una risoluzione condivisa dei problemi…”
In particolare, – è scritto ancora nel comunicato – “la RSU aveva chiesto fin da subito il riadeguamento dei tempi di raggiungimento, particolarmente quello da Peretola alla zona centrale, e la risoluzione del problema della mensa nei giorni in cui il servizio non è erogato; oltre a questo, avevamo chiesto che fosse chiarita una volta per tutte la problematica della pausa tra primo e secondo periodo di guida dei binatoni; risolte queste problematiche prioritarie e non più rimandabili, avremmo continuato la discussione sui punti in sospeso in azienda, continuando a tenere aperte le procedure di raffreddamento”.
A fronte di una richiesta “di almeno 35 minuti di raggiungimento tra Peretola e Stazione, l’Azienda ci ha risposto proponendoci 33 minuti di raggiungimento, quando la loro iniziale disponibilità era stata di 32 minuti, ed addirittura insistendo per una riduzione sostanziale da 20 a 12 minuti del raggiungimento Cure-San Marco. Riguardo la mensa, la prima proposta aziendale consisteva in 4 Euro di buono pasto per un terzo dei turni domenicali, successivamente dando disponibilità a continuare la discussione in azienda, a proposito di un’eventuale apertura della mensa i giorni festivi. Per i problemi riguardanti i turni lunghi, la risposta aziendale, da noi ritenuta inaccettabile, è l’interpretazione aziendale dell’accordo del 11/12/2014, senza assicurare la pausa di almeno due ore tra una ripresa e l’altra”.