Firenze – Ieri, domenica 14 maggio, grande kermesse finale di uno dei più antichi premi fiorentini, il Concorso internazionale dell’Iris di Firenze, giunto alla sua cinquantanovesima edizione. Nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio la presidente Caterina Biti ha premiato i vincitori dell’edizione di quest’anno; il concorso si è svolto dall‘8 al 13 aprile in concomitanza con l’apertura del Giardino, fruibile fino al 21 maggio, al piazzale Michelangelo.
§Parla americano, l’iris che quest’anno ha colto la palma della vittoria: viola e bianco, si chiama “Spirit rider”. Ad aggiudicarsi il Fiorino d’oro è stata una varietà di barbana alta di provenienza statunitense, prodotto da Schreiner’s garden, vivaio dell’Oregon. Il secondo posto è stato assegnato a “Schloss Herrenhausen”, un fiore tedesco tinto di porpora scurissimo, di Harald Moss, mentre è un fiore italiano a occupare la terza posizione, “Ste09/14”, un bicolore bianco e violetto di Stefano Paolin.
“Celebriamo l’Iris che è il simbolo della nostra città. Non è infatti un giglio rosso in campo bianco ma un Iris – ha ricordato la presidente Biti – l’immagine che, sul gonfalone e sulla fascia tricolore, più ci rappresenta alle iniziative ufficiali. Spesso giglio ed iris vengono confusi e si pensa che siano lo stesso fiore. E invece nelle nostre campagne si trovano proprio questi fiori, gli Iris. Un fiore meraviglioso che ritroviamo in tutti gli angoli di Firenze. L’allora assessore alle Belle Arti ed ai giardini Bargellini, poi divenuto Sindaco – ha spiegato ancora la presidente del Consiglio comunale – ha voluto che la società dell’Iris avesse sede in un giardino al piazzale Michelangelo. M’impegnerò affinché questo giardino botanico possa migliorare, crescere e fatto conoscere di più anche ai fiorentini. Bisogna avere radici profonde per costruire il futuro – ha concluso Caterina Biti – e in questa società queste radici d’impegno di tante e tanti soci ci sono ed il comune di Firenze è al vostro fianco”.
Il Giardino nasce nel 1954 con lo scopo di dare ospitalità ad un Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di Iris, il “Premio Firenze”, su iniziativa di Flaminia Specht e Nita Stross Radicati, membri della Società Italiana Amici dei Fiori ed appassionate ibridatrici. Il loro particolare interessamento rese possibile allestire la manifestazione nella città di Firenze, ritenuta la sua sede naturale per il legame che essa ha sempre avuto nella storia con questo fiore, tanto da avere nel Gonfalone, come emblema, un’Iris rossa in campo bianco (e non un giglio come erroneamente si crede). Piero Bargellini, allora assessore alle Belle Arti e Giardini, intuita l’importanza dell’iniziativa, si adoperò fattivamente affinché il Comune la sostenesse e riuscì a far assegnare ai promotori il terreno posto sul lato est del Piazzale Michelangelo, il cosiddetto “Podere dei Bastioni”, dando quindi loro la possibilità concreta di bandire, nel 1954, il primo Concorso Internazionale dell’Iris. Il Giardino, di proprietà del Comune di Firenze, è dato, per la gestione, in concessione alla Società Italiana dell’Iris. Esso è un Orto Botanico ed un bene riconosciuto di interesse dalla competente Soprintendenza ai sensi del Codice dei Beni Culturali ed Ambientali.
Si tratta di un Concorso ‘anonimo’, infatti ogni pianta iscritta è contrassegnata da una sigla in modo che la Giuria, solo dopo aver ultimato il lavoro di giudizio, possa conoscere il nome della varietà e del suo ibridatore. Viene stabilita una graduatoria di merito e vengono assegnati alcuni premi speciali, attribuiti in base a particolari caratteristiche della singola varietà. Il vincitore del primo premio riceve un Fiorino d’oro. Terminato il Concorso, le piante vengono mantenute nella stessa parcella per due anni, dopo di che vengono effettuate le selezioni e le iris sono trapiantate nei settori destinati alla collezione permanente. Il giardino si arricchisce ogni anno di circa un centinaio di nuove varietà provenienti da tutto il mondo. I criteri di valutazione si basano sulle caratteristiche della pianta e del fiore. Il punteggio tiene conto dello sviluppo della pianta e del numero degli steli per ognuna di esse; della resistenza alle malattie; della fioribundità (cioè del numero dei fiori per ogni stelo con un minimo di 7 fiori); della ramificazione dello stelo stesso. Per quanto riguarda il fiore si tiene conto della forma; del colore; della consistenza; del profumo. Per ognuna delle voci sopra elencate il giudice ha a disposizione un certo punteggio per un totale di 100 punti. I primi 10 premi vengono attribuiti in base ad una graduatoria finale, poi ci sono dei premi speciali attribuiti in base a particolari caratteristiche. In omaggio al Gonfalone di Firenze, ad esempio, il Comune dona un premio che viene assegnato alla migliore varietà di colore rosso. Difficilissimo e ancora da ottenere, quest’ultimo, dal momento che il rosso, deciso, brillante e chiaro, è un colore che non rientra nella gamma naturale dell’iris.
foto: Comune di Firenze, i tre primi classificati