Siena – Una nuova sala della biblioteca umanistica dell’Università di Siena ospita i libri d’arte di Omar Calabrese, che sono da oggi disponibili alla consultazione. Si tratta di oltre mille volumi, che fanno parte della donazione di 7.500 titoli fatta all’Ateneo dalla moglie Francesca Buttà. La sala è stata inaugurata oggi, nel corso di una giornata che ha ricordato in modo partecipato e molto sentito il grande semiologo, a cinque anni dalla sua scomparsa.
Molti sono stati gli amici e colleghi intervenuti all’incontro in onore di Calabrese, che si è tenuto nella corte del palazzo San Galgano. Nel discorso di saluto, il rettore Francesco Frati ha in particolare sottolineato la grandezza dello studioso e il suo lascito scientifico e culturale per l’Ateneo. A portare l’omaggio della città – Calabrese è stato tra l’altro assessore alla cultura del Comune di Siena e Rettore del Santa Maria della Scala – è stato l’assessore Mauro Balani. Gli interventi della professoressa Gabriella Piccinni a nome dei dipartimenti di area umanistica, dei professori Tarcisio Lancioni, Marcello Flores, Maurizio Boldrini, Stefano Jacoviello, Jorge Lozano, Maurizio Bettini hanno raccontato Calabrese nel suo modo di essere intellettuale, creativo, docente, collega.
E la vitalità creativa di Calabrese sarà testimoniata dai suoi libri – quelli da lui scritti e quelli da lui raccolti – che potranno essere consultati nel nuovo spazio della biblioteca, molto gradevole ed accogliente, in cui sono stati allestiti 16 nuovi posti per la lettura. Molte sono le opere illustrate e le edizioni di pregio che raccontano le più grandi mostre degli ultimi decenni, oltre ai volumi di storia dell’arte, e alle monografie.
Nei prossimi mesi, anche il resto dei libri donati troverà spazio in un apposito fondo che sarà a messo a disposizione per la consultazione nella stessa biblioteca. Nato a Firenze nel 1949, Calabrese ha insegnato all’Università di Siena Semiotica delle arti fino al 2012, anno della sua improvvisa scomparsa. Figura di riferimento in Italia e nel mondo, ha mosso i suoi primi passi nella ricerca come linguista, laureandosi con Giovanni Nencioni. Specializzatosi negli studi sui problemi di rappresentazione visiva, ha insegnato prima a Bologna, intrecciando, una profonda amicizia e un fitto dialogo intellettuale e scientifico con Umberto Eco.
Le sue indiscusse qualità di studioso gli sono valse inviti e riconoscimenti presso molte delle più importanti istituzioni mondiali di ricerca, dall’Ecole des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi, al Warburg Institute, fino a Yale e a Harvard. Sono molti gli studiosi, suoi allievi, che oggi tramandano il suo insegnamento, il suo rigore scientifico, il suo gusto per la conoscenza e per l’arte, la sua passione.
Intellettuale impegnato, ha collaborato con riviste e quotidiani, tra cui il Corriere della sera, Panorama, El Pais, La Repubblica, l’Unità, e le riviste Alfabeta, Versus e Carte Semiotiche, di cui è stato fondatore. Molte le sue opere, anche tradotte all’estero, tra cui La macchina della pittura (Laterza), L’età neobarocca (Laterza), Mille di questi anni (Laterza), Serio ludere (Flaccovio), Il semisimbolico (Mondadori Università), L’art du trompe-l’oeil (Citadelles & Mezenod), pubblicato prima in Francia e poi in Italia.