Firenze – Eticità, lavoro, sanità, educazione, Europa, riscatto civile. Sono le parole d’ordine che sono risuonate stamattina 13 marzo alla Fratellanza Artigiana in via dei Pandolfini a Firenze, dove, in un animato incontro, un importante risultato è emerso: la prospettiva di dare vita a una Costituente che possa offrire un polo di aggregazione al frammentato mondo politico che ruota attorno al Pd e che ha nella laicità uno dei suoi più forti collanti.
I socialisti rosselliani rappresentati da Valdo Spini, i civatiani col loro leader Giuseppe Civati, le forze fiorentine dei Repubblicani con Simone Aiazzi e Maurizio Viroli, si sono strette intorno a un tavolo per mettere insieme e confrontare le idee e i principi irrinunciabili. Uno sforzo che ha dato un risultato immediato, vale a dire la consapevolezza della necessità di una ricostruzione del Paese su basi nuove, che tenga conto della dignità del cittadino e della sua necessaria partecipazione (dovere, lo ha chiamato Viroli) al processo politico da un lato, ma anche la riproposizione di un rinnovamento nelle priorità. Insomma, una sorta di “rivoluzione delle coscienze” che metta nuovamente in primo piano i nodi dell’economia e della società in un ambito alto, ideale, il solo, tutto sommato, che può produrre idee e dunque soluzioni.
Un’operazione che procede in continuità col moto d’entusiasmo e partecipazione che ha scosso l’Italia al seguito del No alla riforma costituzionale, come sottolineano le forze politiche intervenute. Se da un lato Civati spinge l’acceleratore sulla necessità di intraprendere la ricostruzione di un centrosinistra uscito sempre più frammentato e “ammaccato” dalla scissione del Pd (d’altro canto Possibile ha lanciato la “costituente” della sinistra, aperta a ogni possibile apporto e contributo, “senza per questo rinnegare pensieri e tradizioni”), dall’altro Spini incalza: dalla vittoria del No discende la necessità di trasformare il No in un Sì, “Sì alle politiche per l’attuazione della Costituzione e dei suoi diritti”. “Occorre superare il concetto di scissione – dice Spini – per affermare un concetto di “costituente”, una costituente in grado di di raccogliere tutte le forze disponibili”. Quali? A cominciare da quelle dell’area del centrosinistra fino a tutto quel mondo laico che si riconosce nella cosiddetta “area azionista”. Scopo, giungere a una prospettiva di governo innovativa per il Paese.
Un progetto politico che si costruisce, aggiunge il professor Maurizio Viroli, repubblicano, attorno a una scommessa: vale a dire, la necessità per questo Paese di un riscatto civile. Riscatto da cosa? “Dall’ingiustizia, ad esempio, per la dignità della persona, contro l’esclusione in nome del riconoscimento, il riscatto dalla corruzione in nome dell’integrità, il riscatto dell’emancipazione dall’irresponsabilità, per approdare al concetto di Dovere”. E c’è una chiave per costruire tutto ciò, che è quella dell’immaginazione.
Insomma, come conclude il repubblicano Simone Aiazzi, “la proposta è quella di operare una sorta di “riscatto delle idee” per far ripartire il nostro futuro e tanto più quello dei giovani”. Alla fine, dopo la “congiura contro il pensiero” è necessario, dice Aiazzi, “una nuova frontiera di aggregazione che sia allo stesso tempo ideale ma anche pratica e concreta, che, in ogni aspetto della società, persegua la strada della cattaneana “Unità nella diversità”. Anche come massima espressione di democrazia e libertà”.