Prato – La notizia a sorpresa è arrivata ieri sera e conferma l’eccellenza di una donna in prima linea contro la violenza di genere. Si tratta del medico senese Vittoria Doretti che nel pomeriggio di oggi venerdì 14 dicembre, alle ore 18,30 nel Salone degli Specchi del Palazzo del Governo di Grosseto riceverà dal Prefetto Cinzia Teresa Torraco l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La motivazione recita:alla dottoressa Vittoria Doretti, medico specialista, insignita dell’onorificenza di Ufficiale per aver ideato, sviluppato e promosso, con particolare dedizione e impegno professionale, il protocollo operativo “Codice Rosa”, dedicato alle vittime della violenza di genere e dei crimini di odio, recepito nelle Linee guida nazionali in tema di soccorso e assistenza alle donne vittime di violenza.
Raggiunta telefonicamente, ha detto commossa che non se l’aspettava: è una grande gioia che premia tutta la squadra, dagli operatori, agli infermieri, agli assistenti sociali, agli agenti delle forze dell’ordine e di tutti quelli che collaborano a questo protocollo, perché il Codice Rosa non è il successo di una persona sola ma di tutto un team.
Inserita dal Corriere della Sera, nella lista delle 100 donne del 2016 in quanto ideatrice del progetto “Codice Rosa”un protocollo grazie al quale può essere risparmiata alla vittima di una violenza, il dolore di dover raccontare l’abuso subito a persone diverse più di una volta, la Doretti , ha sempre detto che bisogna il più possibile fare al meglio il proprio dovere.
Il Codice Rosa prese vita per la prima volta grazie ad una sua intuizione nel 2009 nell’Ospedale di Grosseto, al Pronto Soccorso, e si tratta di un percorso volto a prendersi cura delle donne maltrattate. C’è una stanza con attrezzature specialistiche per evitare ulteriori traumi alle vittime, come il lettino ginecologico per la visita in pronto soccorso, la doccia, la toilette, i kit per ridurre al massimo i tempi delle vittime.
I tempi in questa stanza cambiano e non sono più quelli dettati dall’emergenza clinica, ma dai tempi della vittima. Sul come collegare l’emergenza al pronto soccorso al dopo, è fondamentale, oltre a riuscire a parlare con la donna vittima, inserirla in una rete a diffusione territoriale per farle capire che non è sola e che la si può sostenere nell’uscita dal tunnel.
Il motto della dottoressa senese è: “Nella misura in cui posso, se vedo qualcosa che non va, faccio qualcosa per cambiarlo”. Laureata giovanissima in medicina, specializzatasi in Cardiologia e Anestesia, diplomata in Criminologia, la dottoressa Doretti ha sempre detto che mancava e in troppi ospedali italiani manca ancora, il personale di primo soccorso preparato a riconoscere i casi di violenza e a collaborare con colleghi e forze dell’ordine per aiutare chi in quel momento è solo, debole e incapace di reagire.
Per questo è nato Codice Rosa che non punta a una eccellenza assoluta ma al fatto che dal più grande Policlinico al più piccolo punto di Pronto Soccorso ci deve essere,un “gender sensitive”, fortemente collegato con i centri antiviolenza, le forze dell’ordine, la procura in raccordo con le Istituzioni nell’accoglienza delle donne vittime di violenza, perché tutti possiamo essere “sentinelle”di Codice Rosa.”
Nel 2011, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Procura generale della Repubblica di Firenze, il Codice Rosa è diventato progetto regionale e nel gennaio 2014 si è completata la diffusione a livello regionale, con l’inclusione al progetto delle aziende sanitarie di Massa e Carrara, Pistoia, Siena, Firenze, e a quelle ospedaliero universitarie di Pisa e Siena, con l’obiettivo di far emergere i casi di violenza e abusi, nonché la cura delle vittime, garantendo la rapida attivazione degli uffici competenti delle Procure della Repubblica.
E grazie alla rete del Codice Rosa in Toscana in cinque anni sono emersi più di 17mila casi di violenza contro le donne.
In foto il medico Vittoria Doretti