Firenze – Orgoglio toscano. E’ la prima volta che una Festa della Toscana si trasforma in una manifestazione di forte affermazione dell’identità toscana e dei valori sui quali si fonda la sua tradizione di civismo e buongoverno.
Una serie di circostanze, di umori e di partecipazioni ha prodotto la singolare cerimonia, fuori da ogni formalismo celebrativo, avvenuta oggi 30 novembre 2018 al cinema della Compagnia per festeggiare, come succede da 19 anni, l’atto di civiltà con il quale il granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre 1786 abolì la pena di morte contro tutto e contro tutti.
Ma andiamo per ordine. Presidenti, consiglieri e ospiti della tradizionale seduta straordinaria del Consiglio regionale sono stati accolti all’ingresso del cinema da una manifestazione organizzata dall’Associazione Vita Indipendente e da altre associazioni di paraplegici che protestavano vigorosamente contro la insufficienza dei fondi che la Regione Toscana stanzia per l’assistenza personale ai disabili gravi nella loro vita quotidiana.
Mentre nella platea affluivano studenti delle scuole superiori toscane, trasformando la sala in una sorta di grande raduno giovanile, i tre presidenti (Eugenio Giani del Consiglio regionale, Antonio Tajani del Parlamento Europeo e Enrico Rossi della Regione Toscana) hanno preso una rapida decisione: facciamoli entrare e facciamoli parlare, dimostriamo a tutti come è aperta la Toscana al dialogo e al confronto.
Così, dopo inno nazionale e chiarine fiorentine, e il discorso introduttivo di Giani sul significato della Festa (ricordare l’identità regionale , le sue virtù civili, il suo mettersi a difesa della dignità di ogni essere umano), è stato Tajani a dare l’assist alle associazioni della protesta facendo un discorso rivolto ai ragazzi imperniato sulla libertà, soprattutto quella che si conquista perché si ha un lavoro. E sarà compito dei politici far sì che le imprese diano lavoro ai giovani e che questi abbiano le competenze necessarie per diventare imprenditori di se stessi.
Ma libertà è anche quella di chi è gravemente disabile e ha diritto a vivere una vita degna di questo nome. Lui, Tajani, quando era commissario ai Trasporti dell’Ue, aveva proposto e fatto passare una legge per l’assistenza negli aeroporti dell’Unione per permettere a tutti di godere del piacere di viaggiare.
A questo punto è intervenuta la portavoce del gruppo di manifestanti che ha letto fra gli applausi le motivazioni della protesta. Certo la Regione stanzia solo 9 milioni di euro, così Rossi ha ripreso il filo del discorso, ma il governo ne dà solo 15 per tutte le regioni ed è il governo (non solo quello attuale, nessuno lo ha fatto) che dovrebbe stanziare almeno 150 milioni.
Il tono di Rossi è diventato forte e deciso (rivendichiamo ciò che abbiamo fatto) ed è rimasto tale quando è passato a elencare puntigliosamente le opere dei Lorena, Pietro Leopoldo e Leopoldo II, che hanno interpretato l’identità toscana e l’hanno concretizzata con un buongoverno rimasto ineguagliato: assetto idrogeologico, infrastrutture, sviluppo moderno dell’agricoltura, incentivazione alla mezzadria etc. E poi quanta attenzione alle persone, quanta apertura mentale, quanta civiltà del diritto nella quale è lo Stato che assicura protezione e sicurezza ai cittadini, quanta dolcezza e docilità.
Era evidente a tutti che Rossi stava parlando non solo ai ragazzi dei quali era riuscito a calamitare l’attenzione, ma agli attuali governanti leghisti e pentastellati. La Toscana continuerà a combattere per i diritti della persona e per una società pluralistica e policentrica.