Firenze – La spietata analisi della società borghese nella Vienna degli anni ’20 effettuata da Arthur Schnitzler è un celebre simbolo della finis Austriae. E Fräulein Else, uno dei drammi più significativi di Schnitzler (1924), rientra appieno in questo clima culturale, ma anche nella crisi della modernità e delle nuove inquietudini che essa veicola come rivelano l’uso del monologo interiore e il particolare interesse suscitato in Freud per questa opera.
La signorina Else è adesso nel cartellone del Teatro Verdi di Firenze e viene rappresentata da martedì 9 a domenica 21 ottobre (lunedì 15 riposo) in una location inconsueta e particolarmente suggestiva quella del “Salone degli scheletri” del Museo della Specola (grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze). Per questo spettacolo è stata ideata una speciale riduzione dedicata agli studenti delle Università e praticata presso la biglietteria del Teatro Verdi o presso il Box office Toscana, presentando un attestato di frequentazione o libretto universitario.
La regia è di Federico Tiezzi drammaturgia: Sandro Lombardi, Fabrizio Sinisi e Federico Tiezzi; traduzione di Sandro Lombardi, con Lucrezia Guidone nel ruolo di Else e Martino D’Amico. Schnitzler compie una “vivisezione” del cuore di Else, al contempo impietosa e carica di pietà, e ci rivela così le oscillazioni della psiche della donna, i suoi più riposti impulsi
Questo ha portato Tiezzi a scegliere, per il debutto dello spettacolo, lo storico Teatrino Anatomico dell’ Ospedale del Ceppo di Pistoia. E oggi tale dimensione anatomica , innestatasi tra le dinamiche della pièce, si rifletterà in maniera analoga nel “Salone degli Scheletri “ che vanta l’ ospitalità di una delle più importanti collezioni osteologiche d’ Italia per un totale 3.000 reperti.
L’imponente presenza degli scheletri di uccelli, pesci, rettili e grandi mammiferi amplifica la potenza del testo, spietata radiografia di una società corrotta fin nel nucleo familiare: una vera e propria tragedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta solo ai propri istinti e ai propri falsi valori, cinicamente pronta a sacrificare un’ adolescente in nome del denaro e delle apparenze sociali.
Lo spostamento dell’ azione dai palcoscenici a luoghi carichi di connotazioni storiche o emotive particolari, fa parte del lavoro di ricerca della Compagnia di un Teatro dell’Esperienza che coinvolga il pubblico spingendolo a uscire dalla dimensione passiva di fruitore di uno spettacolo di intrattenimento a quella di attivo e partecipe collaboratore alla creazione dell’ evento teatrale.
In questo dramma lacerante Else è una bella e virtuosa fanciulla, percorsa dai primi turbamenti sessuali, che viene presa in contropiede dalla richiesta dei genitori che necessitano di una grossa somma di denaro. È la madre stessa che in una lettera invita la figlia a vendersi per salvare l’ onore della famiglia. L’unico modo per ottenere il denaro è chiederlo a un ricco conoscente che da tempo la corteggia e che si trova con lei in vacanza a San Martino di Castrozza. Tutto il testo vive delle reazioni di Else a questa sordida richiesta.
L’autore impiega in questo racconto la tecnica del monologo interiore, il flusso di coscienza, attraverso il quale i pensieri e le contraddizioni del personaggio e della società in cui si muove vengono alla luce con straordinaria potenza.
Pianoforte e violoncello : Dagmar Bathmann , percussioni: Omar Cecchi, clarinetti :
Iacopo Carosella, voci : Gianna Deidda, Francesca Della Monica, Sandro Lombardi,
Giusi Merli, Giovanni Scandella
scene: Gregorio Zurla, costumi :Giovanna Buzzi, luci : Gianni Pollini, movimenti coreografici : Giorgio Rossi, regista assistente: Giovanni Scandella
produzione Compagnia Lombardi –Tiezzi, Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale con il sostegno di Regione Toscana e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo