Firenze – Bekaert, l’incontro che si è tenuto oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, ha messo in chiaro almeno un punto importante in particolare per i lavoratori. Sul tavolo, le prospettive di reindustrializzazione dello stabilimento figlinese Bekaert. Dalla sindaca di Figline Giulia Mugnai giungono alcune rassicurazioni importanti da parte del governo, come l’introduzione della Cassa Integrazione, tramite il decreto di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi. Il tavolo verrà riaggiornato, spiega Mugnai, “una volta che quel decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che, quindi, se ne potrà leggere il testo e se ne potranno conoscere i contenuti, che serviranno a noi e all’azienda per capire in che modo avviare gli ammortizzatori sociali”.
La questione fondamentale, dice ancora Mugnai, è che la partita venga giocata “prima del 3 ottobre, termine ultimo per evitare i licenziamenti e per garantire ai lavoratori di rimanere dipendenti Bekaert. A quel punto, avremo un anno di tempo per continuare parlare di reindustrializzazione con soggetti credibili e capaci di mantenere produttivo lo stabilimento sul nostro territorio.
Quei 318 posti di lavoro devono restare in Valdarno, per i dipendenti di oggi e per quelli futuri, per evitare che, a fine ammortizzatori, si crei un deserto sociale nel nostro territorio”.
All’incontro di stamani erano presenti il vice capo gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il suo consigliere per i problemi relativi al lavoro, Gianfranco Simoncini, la Sindaca Giulia Mugnai, i sindacati e l’advisor nominato dalla multinazionale belga (azienda italiana Sernet) per attuare il piano sociale relativo alla dismissione dello stabilimento di Figline.
Presenti a Roma, stamani, anche 180 lavoratori, pronti a continuare la loro mobilitazione davanti alla sede del Ministero.
A margine dell’incontro che si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David e il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi hanno commentato l’incontro, mettendo l’accento sulla “promessa” del governo circa la messa in atto della casa integrazione straordinaria per i lavoratori.
“Il Governo ha ribadito oggi che la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività sarà reinserita con l’emanazione di un decreto che a giorni verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Questo è un primo risultato costruito e raggiunto grazie alla lotta dei lavoratori della Bekaert che porterà un beneficio per tutti coloro che si trovano nella stessa condizione – si legge nella nota congiunta – per la Fiom la cassa integrazione è condizione necessaria per far ripartire la trattativa, senza ammortizzatore non potrà esserci accordo”, tengono a precisare dalla Cgil.
“Il decreto darà anche il via al percorso di re industrializzazione rispetto al quale aspettiamo ancora un’assunzione di responsabilità da parte di Pirelli perché riteniamo paradossale che Bekaert abbia acquisito lo stabilimento da un competitor ma non intenda vendere a un concorrente – continua la nota – il governo si è impegnato a riconvocare il tavolo prima del 3 ottobre, giorno in cui scade la procedura. Auspichiamo una convocazione tempestiva e in presenza del decreto”.
“C’è un’ipotesi di lavoro, da concretizzare ma percorribile – spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi – aspettiamo però ancora il decreto, che chiaramente è una questione dirimente perché permetterebbe di garantire la cassa integrazione ai dipendenti. Il ministero ha ribadito l’impegno ad approvarlo velocemente, ma ancora non c’è”.
Dalla Regione fanno presente che gli scenari su cui si lavora sono due, reindustrializzazione e ricollocazione. “Si cercano e già ci sono stati contatti preliminari con alcuni possibili compratori – ricorda Rossi – Ci sono incentivi che l’azienda è disponibile a mettere in campo per l’esodo o verso chi comprerà o sarà disposto a riassumere. C’è un’apertura dell’azienda, che era stata richiesta dalla Regione e dalle altre istituzioni, a valutare adesso la vendita anche a possibili concorrenti, sia pur solo nel campo del filo tubi. Un passo sicuramente in avanti. Si sta considerando anche la possibilità di dividere il sito in più insediamenti. Ma il decreto per l’appunto che sta in cima a tutto e che dovrà stabilire le modalità di accesso dei lavoratori alla cassa integrazione per cessazione (non più prevista dalle norme oggi in vigore) ancora non c’è e non è stato pubblicato, nonostante che esponenti dell’ufficio di gabinetto del ministro allo sviluppo economico, al tavolo anche loro stamani, ribadiscano che ci sarà”.