Inceneritore Scarlino, mozione Sì Toscana: “Chiudiamolo subito”

Firenze – Il gruppo regionale di Sì Toscana a Sinistra parte nuovamente all’attacco contro l’inceneritore di Scarlino, presentando una mozione sul tema. e la richiesta è inequivocabile: chiusura immediata, forni fuori legge. “La Regione ha ignorato dati fondamentali – dice il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori – ora annulli in autotutela la delibera del 30 luglio di valutazione positiva VIA/AIA e atti del procedimento unificato del 2015”.

La battaglia contro l’inceneritore di Scarlino, da sempre accusato di irregolarità da parte del gruppo della sinistra in regione, vide un primo passo con l’interrogazione del marzo scorso, “che metteva assieme gli elementi che dimostrano l’irregolarità dell’impianto di Scarlino”, come scrivono dal gruppo regionale in una nota. Ed ora, Sì Toscana a Sinistra presenta una mozione che chiede alla Giunta di “annullare in autotutela la Delibera del 30 luglio scorso sulla valutazione positiva di VIA/AIA, nonché gli atti del procedimento unificato del 2015 sul rilascio alla Scarlino Energia delle autorizzazioni per l’inceneritore. La mozione chiede anche di informare il Consiglio sui contenuti della relazione tecnica dell’Istituto di Ricerche sulla Combustione del CNR”.

“La situazione è grave, la Regione sapeva inequivocabilmente che quei forni erano fuori legge ma è andata avanti con le autorizzazioni come se nulla fosse. In un’ interrogazione del marzo scorso avevamo messo in fila in modo preciso tutti gli elementi che dimostravano l’assoluta irregolarità dell’impianto di Scarlino: la Giunta rispose che ne avrebbe tenuto conto e che sarebbe arrivata risposta in merito alle osservazioni presentate da Forum Ambientalista e Prc sul procedimento VIA/AIA dell’impianto, invece è arrivato un nuovo via libera, in piena estate”, puntualizza Fattori.

“In Regione hanno fatto finta di non vedere la relazione tecnica firmata dal più autorevole ente pubblico italiano di ricerca scientifica sul funzionamento dei forni, l’Istituto di Ricerca sulla Combustione del CNR di Napoli. La relazione, basata sulle sezioni quotate dei forni e non sui documenti generici precedentemente forniti da Scarlino Energia, chiariva senza alcun dubbio l’inadeguatezza dell’impianto di Scarlino e il mancato rispetto delle norme, con grave danno per la salute degli abitanti della zona e dell’ambiente. Per questo chiediamo – prosegue Fattori – che siano resi pubblici i documenti integrali che testimoniano la mancanza di accertamenti da parte della Regione sia sulle osservazioni presentate dal pubblico, sia sulle dichiarazioni non veritiere di Scarlino Energia”.

“Ora gli atti giudiziari del Contenzioso civile presso il Tribunale di Grosseto hanno confermano ancora una volta che i forni della Scarlino Energia non rispettano norme fondamentali e vincolanti per la sicurezza delle emissioni, come il tempo minimo di permanenza dei fumi nella camera di combustione”, dichiara il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori.

“La delibera del 30 luglio con cui la Giunta Regionale ha dato valutazione positiva all’inceneritore fa proprio il parere della Conferenza dei Servizi dell’11 luglio, che si è incredibilmente limitata a prendere per oro colato le dichiarazioni del proponente, Scarlino Energia, senza compiere alcuna verifica e senza esprimersi in merito alle modifiche impiantistiche ritenute necessarie dalla relazione tecnica dell’ IRC-CNR di Napoli, che chiedeva il raddoppio delle altezze dei forni, l’uscita dei fumi dalla loro sommità e il dimezzamento delle potenze autorizzate”.

“La nostra mozione permetterà peraltro di verificare la coerenza, ossia la congruenza tra il dire e il fare, dei gruppi presenti in Consiglio regionale. Faccio anche appello alle televisioni locali perchè, attraverso la diretta televisiva e non solo grazie allo streaming web del consiglio regionale, la popolazione di Follonica possa assistere al dibattito consiliare”. “Il nocciolo di ciò che chiediamo è semplice: la revoca in autotutela del via libera all’impianto di Scarlino. Tra l’altro TAR e Consiglio di Stato hanno annullato nel corso degli anni ben 4 autorizzazioni all’esercizio dell’inceneritore. Basta insistere, occorre chiudere per sempre l’inceneritore e riconvertire l’impianto”, conclude Fattori.

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