Prato – Il libro “L’Esperimento. Inchiesta sul Movimento 5 Stelle”, scritto da Jacopo Iacoboni, giornalista de “La Stampa” è stato presentato a Pratocity, per un’iniziativa del partito radicale e dell’associazione di cultura e politica Adesso Prato del coordinatore Andrea Dominijanni.
Il giornalista napoletano classe ‘72, sul palco in compagnia di Jonathan Targetti segretario dei radicali di Prato, introdotto da Ciro Becchimanzi ha detto in apertura, che è stato lui tra i primi a >raccontare il variegato mondo del Vaffa e dei suoi progressi.
Secondo l’autore, il Movimento 5 stelle non è un partito, ma l’imitazione di un partito nella sua composizione strutturale con il ricorso a persone comuni e poco conosciute: Di Maio, Di Battista, Taverna, Lezzi, Lombardi, Fico provenienti dal mondo del lavoro, delle professioni e dell’imprenditoria, che rispecchiano ruoli sociali e somiglianti come “di qualcuno di già visto”.
Tutto cominciò nel 1997-1998 quando un giovane manager Gianroberto Casaleggio, della WebbEgg, un’azienda di sviluppo tecnologico e consulenza informatica, scelse tra settecento impiegati cinque persone per sperimentare nuove e diverse tecniche di formazione e distribuzione del consenso.
In quel team – è scritto ancora nel libro – c’era anche un giovanissimo ingegnere “ che una volta uscito dal gruppo, raccontò e descrisse a Iacoboni come erano riusciti ad ottenere attraverso un meccanismo di discussione apparentemente democratico la “valanga del consenso”.
“Un esperimento che Baffè non esitò a definire di ingegneria sociale, ovvero, una volta compresi quei meccanismi per ottenere il consenso, si avviava una discussione apparentemente libera ma in realtà manipolata dall’alto, a priori e invisibile
Già allora si potevano scorgere quelli che sarebbero diventati i diktat del Blog: assenza di competitività (l’attualissimo slogan del Movimento “uno vale uno”); il teamwork, cioè lavorare per temi e piccoli programmi che saranno l’idea stessa dei futuri meetup Cinque stelle o il “divertimento” il quid creativo, che anticiperà il futuro incontro tra Casaleggio e “il suo influencer numero uno”, cioè Beppe Grillo.
Non è un caso che a metà degli anni 2000, con l’ingresso del comico genovese, che nel libro Iacoboni descrive come “il paziente zero dei Cinque stelle”, ed è “il primo sul quale l’Esperimento funziona”, escano dalla Casaleggio Associati, il blog, i meetup e il futuro Movimento.
“Quello che dunque appare oggi come un Movimento che proclama la democrazia dal basso – questa la conclusione del libro – in realtà altro non è che il controllo di una srl dall’alto e l’opposizione dei suoi attivisti al sistema, il mezzo con cui il Movimento stesso si alimenta e attraverso il quale contatta le lobby e intreccia tele di potere.
In foto da sinistra Becchimanzi, Iacoboni e Targetti