Sanità: Rossi annulla aumenti di stipendio a dirigenti regionali

Firenze – Il presidente delle Regione Toscana, Enrico Rossi, ha deciso di annullare “per motivi di opportunità” gli aumenti di stipendi che sono stati concessi a dirigenti dell’azienda Careggi trasferiti verso l’amministrazione regionale. Tali aumenti di stipendi erano stati erogati nel dicembre dalla direttrice generale Monica Calamai in procinto di assumere la direzione generale del dipartimento dell’assessorato alla salute. Su questa vicenda hanno presentato una interrogazione in Consiglio regionale Paolo Sarti e Tommaso Fattori di “Sì Toscana” per sapere quanto valgono gli stipendi delle 8 persone trasferite dall’ospedale alla Regione, personale che non è stato poi sostituito creando il dubbio sulla razionalità della gestione delle risorse umane.

Ecco la nota integrale nella quale Rossi comunica la decisione “per le esigenze di rigore nella gestione del Sistema sanitario regionale, e per evitare che illazioni e speculazioni prendano corso”.

“In merito ai comandi di personale proveniente da aziende sanitarie verso l’amministrazione regionale, l’articolo 18 bis della legge regionale 1/2009 prevede che: ‘ai dirigenti in posizione di comando provenienti dalle aziende e dagli enti del sistema sanitario regionale continua ad erogarsi la retribuzione già percepita presso le amministrazioni di provenienza’.

“Dalle verifiche che abbiamo effettuato risulta che quattro dirigenti sono stati comandati dalla AOU Careggi alla direzione regionale della sanità nel mese di febbraio 2018. Nel dicembre scorso nei confronti di questi era stato adottato, dalla dottoressa Calamai, un provvedimento motivato con cui, a fronte di attribuzioni aggiuntive, era stata aumentata la retribuzione annua: in tre casi di 9 mila euro ciascuno, e in un caso di 6 mila euro. Inoltre, è stato comandato un quinto dirigente di Careggi, ovvero, il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera, il quale, perdendo nel trasferimento alla direzione regionale della sanità l’incarico, aveva subito una riduzione dello stipendio di oltre 40mila euro, solo parzialmente compensata da un altro provvedimento, richiesto dalla dottoressa Calamai, che motivava un incremento stipendiale di 25mila euro.

A conti fatti, si può dunque rilevare un incremento complessivo di spesa non superiore a 18mila euro, con stipendi che rientrano nella norma, considerati gli incarichi che i dirigenti attualmente svolgono.

Tuttavia, motivi di opportunità ci spingono a richiedere il ripristino della situazione precedente agli aumenti. Infatti, per le esigenze di rigore nella gestione del Sistema sanitario regionale, e per evitare che illazioni e speculazioni prendano corso, siamo convinti che una decisione responsabile sia la scelta migliore.

Teniamo inoltre a chiarire che questo episodio non modifica il nostro rapporto di fiducia verso la dottoressa Calamai, il cui lavoro a Careggi è stato positivo e il cui impegno alla Direzione regionale alla sanità ha già cominciato a dare buoni risultati.

Poiché casi analoghi potrebbero riscontrasi, nei prossimi giorni saranno effettuate tutte le verifiche necessarie per valutare le eventuali azioni da intraprendere.

Chi svolge un ruolo manageriale, soprattutto nella pubblica amministrazione, gestisce situazioni complesse ed assume decisioni esposte, a posteriori, a varie tipologie di valutazioni.

Pertanto, in talune circostanze, è necessario adottare, responsabilmente ed in trasparenza, correttivi, anche se ciò comporta comprensibile sofferenza e disagio per alcune persone, la cui reputazione non è in discussione”.

 

Foto: Monica Calamai

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