La Toscana esce dall’emergenza idrica

Firenze – Siamo ormai fuori dall’emergenza idrica: la toscana si è progressivamente affrancata dalla siccità grazie agli effetti positivi delle precipitazioni sopra le medie in questo ultimo periodo. Viste anche le disponibilità di risorsa idrica, dunque, con marzo si chiude lo stato di emergenza idrica regionale emanato a giugno dell’anno scorso.

La decisione è stata presa dopo l’ultima cabina di regia (alla quale erano presenti oltre alla Regione, Ait, Lamma, Arpat ed Anci) istituita per monitorare e gestire l’emergenza regionale per crisi idrica emanata dalla scorsa estate.

La situazione registra, relativamente al quantitativo di pioggia complessiva caduta negli ultimi 13 mesi, una riduzione complessiva del deficit. Un deficit che, al confronto  con il periodo siccitoso 2012/13, permane su alcune province toscane, in particolare per le province di Grosseto e Siena, e in maniera minore per Arezzo. Tuttavia, da un confronto tra la pioggia mensile registrata a febbraio 2018 e le precipitazioni medie del mese (calcolate sul trentennio 1988-2017), c’è un surplus di pioggia sulla maggior parte del territorio regionale, con valori di eccedenza stimabili intorno al 60% (corrispondenti a circa 50-55 mm di pioggia in più).

Le portate medie mensili dei fiumi sono tutte molto prossime al valore medio del periodo ed in molti casi anche superiori. Dal punto di vista del bilancio idrico complessivo, negli ultimi mesi, si regista un trend positivo su tutto il territorio.

Valutazione positiva anche per le falde. Dall’analisi dei livelli, si evince una generale tendenza al miglioramento della situazione. Su un totale di 50 stazioni esaminate, solo un quarto mostrano valori più bassi rispetto ai valori medi del periodo. Si rilevano criticità localizzate agli acquiferi della zona del Monte Amiata, che si presume però siano in via di risoluzione in considerazione delle precipitazioni del mese di marzo e della presenza di un consistente manto nevoso sulle sommità.

Buoni anche i livelli degli invasi che rispetto ai livelli di fine 2017 registrano  un generale concreto incremento dei volumi immagazzinati: l’invaso di Bilancino è al 92 % del massimo volume di riempimento, situazione analoga per l’invaso di Montedoglio. Gli invasi di Levane e La Penna nel complesso sono al 40%; in risalita il complesso degli invasi del bacino del Serchio che passa dal 17% a circa il 53 % .

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