Firenze – Prima il caos, poi la vittoria di chi vuole vivere in modo “sicuro” e sereno, e magari “partecipando”. Questo il risultato di un movimentata e partecipatissima assemblea che si è tenuta nel pomeriggio di ieri e a cui hanno preso parte gli assegnatari delle case popolari di via Toscanini (4 blocchi per 116 famiglie) che insieme ai rappresentanti di Sunia e Casa spa hanno cercato di giungere a una sorta di intesa sulle modalità della convivenza, sfruttando lo strumento che resta il “fiore all’occhiello” delle case popolari fiorentine, vale a dire l’autogestione. Perché il vero problema, come spiega Laura Grandi, segretaria regionale del Sunia, “è proprio costruire la possibilità di convivere pacificamente sulla base di regole di comportamento certe e definite e soprattutto rispettate da un lato, ma dall’altro anche partecipare a quella che è la gestione delle case assegnate”. Due profili che inevitabilmente si sovrappongono.
Eppure non era sembrato così scontato, all’inizio dell’assemblea, quando una grande confusione era sembrata prevalere, come la rabbia che si stava scaricando in particolare contro i rappresentanti delle istituzioni, oltre al tentativo di bollare come “inutile, perdita di tempo” la costruzione di un insieme di regole e modalità comuni. Invece no: la voglia di dare ai propri figli un futuro di convivenza pacifica, di “farli crescere senza paura” come ha detto una madre, ha prevalso e la richiesta pressante alla fine dell’assemblea, da parte della maggioranza, è stata, oltre a un atteggiamento positivo verso l’autogestione, quella di avere al più presto un codice operativo di comportamento comune, che possa intervenire in concreto per smussare differenze, prevaricazioni e violenze.
“La riteniamo una grande vittoria – commenta Grandi – in quanto l’autogestione è la miglior soluzione per coinvolgere e far partecipare gli abitanti nel risolvere e nel portare avanti un progetto comune di buona convivenza e di gestione degli alloggi pubblici. Una modalità che fa sentire le case un po’ più proprie e un po’ meno in affitto”.
Tirando le fila, in via Toscanini, uno degli insediamenti popolari più “critici” della città, si sta preparando, con tanta buona volontà e coraggio, una piccola, grande rivoluzione, mentre l’amministrazione comunale sta approntando il famoso “codice” di comportamento per regolare i problemi di convivenza e il rispetto delle regole, fisiologici nell’insieme variegato di individui, culture, storie personali spesso confliggenti fra loro che compongono quel microcosmo. Con l’avvertenza che è ormai indispensabile “calibrare” le assegnazioni con attenzione, pur tenendo ben saldo il principio della priorità in lista di assegnazione.