Firenze – Il pericolo di un grave conflitto di interessi che rischierebbe di coinvolgere la Regione Toscana per quanto riguarda la geotermia è messo in luce dalla Rete nazionale NoGESI (NO Geotermia Elettrica e Speculativa) che lancia l’allarme. Nell’occhio del ciclone una delibera della giunta toscana, la n.1395 dell’11.12.2017, pubblicata in BURT, parte II, n. 52 del 27/12/2017, con cui la regione Toscana procede “all’acquisizione delle quote di partecipazione in Co.Svi.G. s.c.r.l., fino al massimo consentito dallo statuto della medesima società,… …per un totale di € 484.000,00”. Con la conseguenza evidente, come spiega la Rete NoGESI, “di diventare parte della società che, tra le altre cose, gestisce parte delle compensazioni ambientali che l’Enel eroga come previsto dai vari Protocolli”.
Non solo: infatti la Co.Svi.G risulta proponente (in associazione temporanea d’impresa con la Renewem Srl) delle ricerche per impianti pilota Cortolla e Lucignano, impianti per i quali la legge ( il D.L. 11 febbraio 2010 n.22, all’art. 6, comma 3bis), prevede che, pur essendo l’autorità competente il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’ambiente, questi debbano comunque acquisire una intesa con la Regione. Ricapitolando, un’intesa della Regione con un ente cui la stessa partecipa. Insomma se non è un conflitto d’interessi, tuttavia sembrerebbe almeno porsi un’evidente confusione fra “controllante” e “controllato”.
Prima di trarre le somme, NoGESI ricorda anche che l’ente che deve rilasciare la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per le centrali geotermiche Enel, è la regione Toscana. Inoltre, Enel, per ciascun nuovo megawatt installato, “erogherà 1.250.000 + 650.000 Euro, come previsto dagli artt.4 e 5 del Protocollo del 20/12/2007 (Bersani/Martini)”.
Del resto, come segnala NoGESI, il problema del possibile conflitto di interessi il Parlamento europeo se l’era già posto. Infatti, ha emanato la Direttiva sulla VIA n.2014/52 che ha introdotto un nuovo articolo (9 bis) nella direttiva 2011/92, dove si indica che “Gli Stati membri provvedono affinché l’autorità o le autorità competenti assolvano ai compiti derivanti dalla presente direttiva in modo obiettivo e non si ritrovino in una situazione che dia origine a un conflitto di interessi. Qualora l’autorità competente coincida con il committente, gli Stati membri provvedono almeno a separare in maniera appropriata, nell’ambito della propria organizzazione delle competenze amministrative, le funzioni confliggenti in relazione all’assolvimento dei compiti derivanti dalla presente direttiva.”.
I Comitati e la Rete nazionale NoGESI lanciano quindi “l’allarme su un possibile e grave conflitto d’interessi di cui Enrico Rossi e la Regione dovrebbero dare conto ed ampie spiegazioni”. La questione è stata anche al centro di una interrogazione presentata il 16 febbraio scorso al Parlamento Europeo dal parlamentare europeo Dario Tamburrano, che, nello specifico della VIA in itinere per il progetto di centrale Enel PC6, “chiede se la Regione Toscana non stia violando le disposizioni della Direttiva 2014/52”.