Firenze – Ventotto voti a favore, nessuno contrario, astensione della Lega: è passato così il provvedimento regionale su prevenzione e contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico.
Le nuove norme, già frutto di un lungo lavoro in commissione hanno il compito di scendere nelle specifico delle azioni che si accompagnano all’azione preventiva, pur nei limiti delle competenze regionali. Infatti, la Regione Toscana ha già una legge sul contrasto del gioco d’azzardo patologico, istituita nel 2013, con un’Osservatorio e tanto di attività di formazione degli operatori, pur restando all’interno delle sue competenze. Ad esempio, rimane pacifico che le licenze non le rilascia la Regione.
Le novità della nuova regolamentazione sono numerose. Si integra la disposizione che vieta l’apertura di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro e la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito. Si prevede il divieto a una distanza inferiore a 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri socio ricreativi e sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario e socio-assistenziale, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati.
Sono ridefiniti gli obblighi di frequentare corsi di formazione per i gestori di centri di scommesse – e anche per i dipendenti – e di spazi per il gioco con vincita in denaro, e adeguate le sanzioni (da 1000 a 5000 euro) nel caso di inosservanza dell’obbligo. Il consigliere ha indicato gli elementi di novità introdotti che sono sempre, comunque, nella logica della prevenzione da operare sul territorio.
Infine, sempre nell’ambito della dipendenza, l’Aula ha approvato anche una proposta di risoluzione che definisce il “disturbo di gioco d’azzardo”.