Cenerentola al Maggio: il sogno può sempre diventare realtà

Firenze – L’essenza della favola di Cenerentola raccontata con il linguaggio rapido ed essenziale del contemporaneo. Nell’allestimento andato in scena domenica 15 dicembre al teatro del Maggio, il coreografo Jiří Bubeniček e il Nuovo BallettO di ToscanA sono riusciti a esprimere i valori universali del racconto, nella versione dei Fratelli Grimm del  1812, declinandoli nella sensibilità di oggi: la profondità dei sentimenti, delle speranze, delle aspirazioni che non si perde, anzi si esalta, nella velocità dei gesti e dei movimenti, nel vorticoso unirsi e staccarsi, odiare e amare, fuggire e ritornare.

La vita è sempre più sogno che alla fine può realizzarsi, senza temere che non durerà per sempre: “il maggior rischio da assumere è essere visti come realmente siamo”, dice la voce della madre di Cenerentola, il messaggio che le ha lasciato prima di morire.  Purché si abbia coraggio e si sia gentili. Anche se pare che il mondo ti travolga nel vortice delle pulsioni senza controllo né comprensione.

Un pezzo d’artista la Cenerentola di Bubeniček, della sua compagna di vita e d’arte Nadina Cojocaru curatrice della parte visiva dello spettacolo e del direttore Giuseppe La Malfa, che hanno usato la musica di Sergej Prokof’ev liberamente, scambiando la disposizione dei numeri della partitura per accentuare gli elementi più simbolici e metaforici della loro interpretazione.

Il  compositore russo gli ha concesso tutto lo spazio di azione possibile visto che la sua musica raggiunge proprio nella Cenerentola un equilibrio felice fra i dettami del realismo socialista e la sua grande originale poetica: un tipo di musica che “ti prende in contropiede per tutta la sua durata“, come dice David Bentley, direttore artistico del Birmingham Royal Ballet citato nel programma di sala.

Dunque tutto sorprende nello spettacolo natalizio del Maggio. Il talento dei danzatori del BallettO di ToscanA diretto da Cristina Bozzolini dalla grande duttilità tecnica e interpretativa, spiccatamente contemporanea,  in primo luogo. Con la protagonista Veronica Galdo a guidare un cast di artisti eccellenti.

E alcune delle idee coreografiche di Bubeniček come le figure dei due uccellini che vegliano sulla tomba (e sull’albero di nocciolo) della madre di Cenerentola, che irrompono e disfano le trame costruite dalla matrigna e dalle sorellastre, folate di magia che la guidano verso la realizzazione dei suoi sogni d’amore.

O ancora di più la scena della vana ricerca da parte del principe del piedino femminile che può calzare la scarpetta perduta alla festa. Si vedono solo gambe che si muovono al di qua di una composizione di sipari colorati, e tanti piedi che chiedono di essere messi alla prova. Il  quadro coreografico mette in evidenza il carattere comico che percorre felicemente tutto il balletto.

Cenerentola è già destinata, dopo Firenze, a essere rappresentata in molti altri teatri in Italia. Si sono già “prenotati” infatti i teatri del Giglio di Lucca, il Ponchielli di Cremona, il Rinnovati di Siena, l’Alighieri di Ravenna, il Comunale di Bolzano, il Comunale di Vicenza, il Comunale di Sassari, il Lirico di Cagliari, il Salieri di Legnago.

 

CENERENTOLA
Balletto in un atto
Musica di Sergej Prokof’ev
Coreografia: Jiří Bubeniček

Spettacoli: 18, 20 dicembre 2019, 2 gennaio 2020: ore 20, 4 gennaio 2020: ore 15.30

Foto: Cenerentola, foto di Michele Monasta

 

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