Firenze – Calano gli incidenti sul lavoro in Toscana, segnando nel 2018 un -1,18% rispetto all’anno precedente, ma resta alto il numero di quelli mortali, ad ora 86 rispetto ai 77 del 2017. Agricoltura, manifatturiero, logistica e costruzioni sono i comparti dove si registra la maggior parte degli infortuni più gravi. Sono questi i dati più significativi presentati stamani nell”ambito dell’iniziativa, tenutasi a Palazzo Strozzi Sacrati, che la Regione Toscana ha dedicato alla sicurezza nei luoghi del lavoro, nell’occasione del rapporto annuale 2019 curato dall’Inail.
Ed ecco i dati: a livello statistico, secondo le elaborazioni presentate dall’Inail, gli infortuni sul lavoro registrano una progressiva contrazione, passando dai 54.942 denunciati nel 2017, ai 49.224 del 2018.
I casi di infortunio con esito mortale seguono un andamento più oscillante, passando dai 77 del 2017 agli 86 del 2018. Da sottolineare il fatto che, in 26 casi, si è trattato di incidenti “in itinere”, cioè avvenuti negli spostamenti da e per il lavoro.
La quantità complessiva degli infortuni denunciati in Toscana nel 2018 corrisponde al 7,62% del totale nazionale (di 645.390 denunce), quelli mortali (1.247 in Italia) rappresentano il 6,9%.
Per quanto riguarda il 2019, i dati, seppure incompleti, mostrano qualche piccola variazione: nei primi dieci mesi dell’anno in corso si registra una diminuzione degli incidenti mortali denunciati (61 rispetto ai 69 dello stesso periodo del 2018).
Non si deve tuttavia dimenticare che l’analisi dei dati più recenti riguarda gli infortuni “denunciati”, vale a dire gli infortuni che non sono ancora definitivamente accertati come tali, ma devono passare al vaglio dell’indagine da parte di Inail affinché sia certo che si tratti di effettivi incidenti sul lavoro e non dovuti ad altre cause o modalità; gli infortuni denunciati sono in numero maggiore di quelli effettivi.
L’Inail ha anche presentato uno studio sugli infortuni gravi (cioè con più di 40 giorni di prognosi) e mortali suddivisi per comparto: nel quadriennio 2014-2018 il 29% degli incidenti mortali è avvenuto nell’ambito dell’agricoltura, il 18% delle costruzioni, il 13% nel settore manifatturiero, il 12% nell’ambito dei lavori di trasporto e magazzinaggio, l’11% nelle attività di silvicoltura, il 7% nell’estrazione di minerali. Gli stessi settori sono grosso modo ai vertici numerici dello studio riguardante gli infortuni gravi: in questo caso il primato negativo spetta alle attività manifatturiere (1.088 casi nel triennio 2015-2017), seguite da trasporto e magazzinaggio (892), e dalle costruzioni (862).
Nel corso del seminario è stato illustrato il piano operativo 2020 per la sicurezza del lavoro, che, come l’indagine Inail, è diretta conseguenza del protocollo sulla sicurezza del lavoro sottoscritto da Regione, Prefettura di Firenze, Inail, Ispettorato del lavoro, Vigili del fuoco e parti sociali.
L’accordo, siglato nel giugno 2018, prevedeva di coordinare e intensificare le azioni necessarie ad assicurare le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, coinvolgendo tutti i soggetti con competenze in materia. Fondamentale, in questo senso, era dotarsi di uno strumento informativo adeguato per consentire di individuare i punti di massima criticità e indirizzarvi gli interventi. Ecco dunque il rapporto regionale 2019, corredato da una analisi statistica mirata ai settori ed ai casi più gravi.
“Queste sono tematiche da affrontare in maniera seria, approfondita, anche scientifica, in modo da trarre le corrette conclusioni. Il quadro che emerge è quello di una diminuzione del numero di incidenti sul lavoro in Toscana, anche se sono sempre troppi. Nel protocollo del 2018, stipulato con le categorie sociali e le istituzioni che hanno il dovere di seguire queste problematiche, concordammo che l’Inail si sarebbe fatta carico di studiare la complessità della situazione. Gli enti preposti al controllo, evidentemente, stanno ottenendo dei risultati importanti”, ha detto l’assessore alla Presidenza della Regione, Vittorio Bugli, in apertura del seminario.
“Gli incidenti, ripeto, sono in diminuzione, ma la cifra è notevole. I settori più complicati continuano ad essere l’agricoltura, la logistica, parte del manifatturiero e il comparto delle costruzioni – ha aggiunto l’assessore Bugli – è interessante però analizzare questi dati anche in relazione con quanto emerge da un recente studio dell’Irpet, che ha accertato che i posti di lavoro, in Toscana, sono negli ultimi tempi aumentati e non diminuiti. Il problema, semmai, è che la tipologia del lavoro, oggi, è meno strutturata che nel passato, con l’aumento dei rischi per i lavoratori. Ecco perché è particolarmente importante registrare la diminuzione degli incidenti sui luoghi di lavoro pur in presenza di un aumento dell’occupazione e la modifica della tipologia dei lavori oggi maggiormente svolti”.
All’iniziativa, con l’assessore regionale Bugli, hanno preso parte la viceprefetta di Firenze Alessandra Terrosi, il sostituto procuratore della Procura generale fiorentina Sergio Affronte, il direttore regionale dei Vigili del fuoco Giuseppe Romano, il direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, il dirigente vicario della direzione generale toscana dell’Inail Mario Papani, Giuseppe Campo della direzione centrale dell’Inail, Gioconda Rapuano dell’Ispettorato toscano del lavoro e il direttore generale della Giunta regionale Davide Barretta. Una tavola rotonda con i rappresentanti delle parti sociali e dei centri studio sulla questione, comprese le aziende sanitarie, hanno concluso il seminario.