Firenze – Operazione della polizia di Firenze e Siena, coordinata dalla Dda, in ambienti dell’estremismo di destra. Dodici persone sono indagate per detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva.
Avrebbero progettato, salvo poi rinunciare, di far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa (Siena) ipotizzando di far saltare la condotta del gas ma avrebbero desistito temendo di esser scoperti dalla polizia.
Due gli arrestati in flagranza per detenzione illecita di esplosivo e di parte di ordigni bellici. Le bombe sono state rinvenute nel corso di una perquisizione della Digos nel Senese. Si tratta di Andrea Chesi, 60 anni, bancario, e del figlio Yuri, 22 anni.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa gli uomini delle Digos, coordinati dalla Polizia di prevenzione, stanno eseguendo numerose perquisizioni a abitazioni e uffici in provincia di Siena.
Secondo gli investigatori, si tratterebbe di un gruppo di estrema destra operante nel Senese composto da incensurati. Tra loro figurano anche tre dipendenti della banca Monte dei Paschi di Siena. Secondo la Digos, riportata dall’Ansa, i contatti tra gli indagati, accusati di detenzione abusiva di armi o esplosivi aggravata dalla finalità del terrorismo, avvenivano sia attraverso i social che personali, con incontri diretti.
In una conversazione intercettata il 60enne invocava la necessità di ricostituire una guardia nazionale repubblicana in grado di garantire la sicurezza “armi alla mano” per fare “giustizia sommaria” senza bisogno di chiamare le forze dell’ordine.