Firenze – Ad oggi in Toscana sono presenti 410.000 stranieri residenti che rappresentano l’11% della popolazione complessiva. A questi 410.000 si aggiungono circa 11.300 persone richiedenti protezione internazionale (spesso provenienti da zone di guerra). Nella nostra regione si parlano 173 lingue diverse.
I lavoratori stranieri dipendenti in imprese toscane sono circa 90.000, mentre i lavoratori domestici che si prendono cura degli anziani sono circa 57.000, ovvero il 70% del totale. Le imprese a conduzione straniera sono circa 36000 e sono il 17% del totale, concentrate nell’area vasta Firenze Prato Pistoia. Sono questi alcuni numeri che fotografano la situazione degli stranieri in Toscana e che raccontano come sia necessario andare nella direzione dell’integrazione sociale e lavorativa secondo le regole della convivenza.
“Per questo la UIL Toscana ha inaugurato il Coordinamento Immigrazione – spiega Triestina Maiolo, Segretario Confederale UIL Toscana – che avrà il ruolo di responsabile del coordinamento – Vogliamo affrontare questa sfida con un gruppo di lavoro composto da 20 persone. Ogni provincia avrà il suo responsabile a cui le comunità straniere potranno rivolgersi. Il nostro obiettivo è quello di creare, nel più breve tempo possibile, anche in sinergia con le altre categorie della UIL Toscana, uno sportello immigrazione in ogni sede UIL della regione con personale appositamente formato”.
I dati parlano chiaro: il 25% della popolazione della Toscana è anziana. E in prospettiva questi numeri aumenteranno con il passare degni anni. “E’ allarmante il fatto che negli ultimi 20 anni si è quasi del tutto fermato il meccanismo di ricambio generazionale in Toscana – dice ancora Maiolo – Non facciamo più figli ma le nostre imprese hanno bisogno bisogno di forza lavoro. Come abbiamo evidenziato più volte, serve un ritorno ai flussi che regolano gli ingressi in base alle necessità. In Toscana abbiamo gli immigrati di terza generazione, e soltanto nel 2018 sono nati 5000 bambini da genitori stranieri, circa il 20% dei nuovi nati in Toscana. Complessivamente i dati mostrano come in Toscana la popolazione proveniente da un percorso migratorio si è inserita nel contesto sociale e contribuisce in modo significativo all’economica regionale, dando risposte a domande di lavoro e producendo valore economico. Non dobbiamo avere paura ma restare aperti al dialogo e al confronto”.
Il Coordinamento Immigrazione UIL Toscana si è anche impegnato con Enfap (l’ente di formazione della UIL) per promuovere corsi di di lingua italiana e di educazione civica per stranieri.