Miele toscano, acacia dimezzato, si spera nel castagno e girasole

Firenze – Il miele di acacia quest’anno, grazie alla piovosità di maggio, sarà un miele quasi “introvabile”. Infatti, come fanno sapere da Confagricoltura toscana, la produzione di miele di questa fioritura ha avuto un tracollo, che si ipotizza possa essere pari al dimezzamento della produzione abituale. Con il ritorno del bel tempo, la speranza degli agricoltori è ora rivolta alle altre fioriture, in particolare quelle di castagno e di girasole, che servono alla produzione di ottime qualità di miele toscano.

“Soprattutto le grandinate che si sono avute nei mesi primaverili hanno danneggiato la fioritura delle acacie – spiega Confagricoltura Toscana con Gianluca Ghiniche fa parte anche dell’associazione toscana apicoltori – ma le basse temperature e la pioggia hanno anche impedito che le api uscissero all’esterno delle arnie per un lungo periodo. Il meteo purtroppo è ancora incerto ma per gli oltre 5mila apicoltori toscani sarebbe fondamentale una tregua dalle piogge perché è ora il momento della produzione di miele di altre fioriture, del castagno nell’Aretino, del girasole nella Valdichiana, del millefiori, e sarebbe fondamentale compensare la scarsa produzione primaverile”.

In attesa dell’arrivo dell’estate gli agricoltori stanno però valutando se chiedere lo stato di calamità: “In molte zone non è stato ancora possibile procedere alle semine del grano, del girasole, del tabacco. La situazione inizia a farsi allarmante, chi ha seminato ha in buona parte i campi sottacqua, se il bel tempo non si stabilizza anche l’annata rischia di essere compromessa”, commenta Ghini.

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