Firenze – I pini di piazza Vittoria? …. Furono piantati in memoria dei ferrovieri che morirono nella seconda guerra mondiale. Ebbene, la stessa amministrazione intendeva mettere una targa in memoria di questo importante atto di memoria sociale. Eppure gli stessi pini, la stessa amministrazione li mette sotto la minaccia delle motoseghe.
E’ solo una delle tante contraddizioni che i cittadini, che riempivano la pizza stamattina per il presidio contro l’abbattimento degli ultimi 42 pini dei centoventiquattro che fino al 2000 riempivano lo “square”, mettono in luce raccontando il loro tormentato rapporto con l’amministrazione. Che quei pini, quei sopravvissuti debbano andare giù, è la delibera del progetto definitivo che lo dice. Buttando così a mare le speranze nate quando, nel corso della vicenda, sembrava non solo che il confronto con l’amministrazione fosse possibile, ma che il progetto di restauro conservativo firmato dal professor Mario Bencivenni, esperto di giardini storici, e dal noto architetto del paesaggio Massimo de Vico Fallani, avesse la possibilità di essere preso in considerazione in toto dalla stessa amministrazione. In realtà, il progetto, accolto dall’amministrazione e su cui si svolsero almeno sei incontri, qualcosa ha prodotto; perlomeno, ha messo nel cestino la prima progettazione del 2017, che distruggeva non solo i pini, ma anche la piazza, facendole perdere quella storica impronta di “square” inglese che aveva dal suo nascere, vale a dire nel primigenio progetto del 1928. Di fatto, il progetto di restauro conservativo elaborato da Bencivenni-Vico de Fallani, ha almeno consentito la salvaguardia dello spartito originario della piazza storica oltre alla condizione fondamentale per mantenerne la fisionomia, ovvero l’utilizzo di pinus pinea. Sembrerebbe persino superfluo ricordarlo, quest’ultimo punto, ma nel primo progetto dell’amministrazione i pini erano bellamente “soppressi” e sostituiti con altre essenze arboree.
Invece, è sulla consistenza del numero di pini che le cose non tornano. Mentre il professor Bencivenni spiega che l’aver ritrovato le maglie originali degli impianti consente di impiantare progressivamente fino a 120 pini, ridando vita a quella pineta urbana che fino al 2000 circa ombreggiava e rinfrescava la piazza, dagli uffici del comune agronomi e forestali dicono no. Perché? Perché pare che emerga una questione riguardante i sesti di impianto. In altre parole, cambiano i sesti d’impianto, vale a dire le distanze fra pianta e pianta. Secondo i tecnici del verde comunali, sembrerebbe che addirittura fin dalla prima progettazione, risalente al 1928, si fosse “sbagliato” piantando in spazi troppo stretti (sesti troppo esigui) i pinus pinea. In altre parole, per problemi con i nuovi sesti, spiega Deanna Sardi, la combattiva presidente dell’Associazione piazza della Vittoria “tante piante adulte e sane (almeno 23 sono state messe in classe B dalla stessa amministrazione) risultano d’intralcio. E verranno eliminate”. Eliminate per consentire la piantumazione di altri pini che dovranno crescere e fortificarsi per anni prima di raggiungere quel pieno sviluppo che consente loro di ombreggiare, filtrare lo smog e il rumore, dare frescura e offire riparo dal sole a residenti, fruitori di altre zone limitrofe e cittadini in generale. Tanto è vero che, mentre si svolge il presidio, alcuni ragazzi giocano a pallone all’ombra dei giganteschi pini. Insomma, se il progetto di restauro conservativo ha prodotto la salvaguardia della piazza storica nei suoi lineamenti generali, sembra che non arresterà le motoseghe che si abbatteranno sui 42 superstiti, senza tenere conto del suggerimento sugli impianti progressivi. Nel passaggio successivo, verranno reimiantati 68 pini. “Ciò trasformerà la piazza per anni in un deserto assolato”.
Un aneddoto curioso, a proposito della consistenza di quella che era divenuta una vera e propria pineta urbana, l’unica di Firenze, la racconta proprio la presidente della’Associazione. “Negli anni ’30 ci fu una petizione al podestà da parte dei cittadini, per chiedere di aumentare il numero dei pini. Infatti, il vecchio progetto del ’28 vedeva sì i pini, ma solo in doppia fila e i cittadini volevano che ombra e frescura fossero intensificate. Così nacque la pineta urbana, 124 pini fra le case”. Così, lancia la Sardi, “dovremmo ottenere un incontro con il riconfermato sindaco Nardella per spiegargli cosa è, cosa rappresenta e cosa potrebbe rappresentare il ripristino della pineta urbana e la salvaguardia dei nostri meravigliosi pini”.
Ma i cittadini non ci stanno. Intanto, il presidio continuerà fino al 20 giugno, “Tutti i giorni – dice Deanna Sardi, la combattiva presidente dell’Associazione piazza della Vittoria, che organizza presidi e altre iniziative – saremo a disposizione dei cittadini per spiegare loro cosa sta accadendo”.
Inoltre, i cittadini chiedono anche delucidazioni sul carattere di massima urgenza decretato dal Provvedimento Dirigenziale n. 2019/DD/01599 del 25/02/2019, dal momento che, dicono dall’Associazione, nelle VTA stilate dall’agronomo Davide Cappelletti nel 2017, i 6 alberi ora destinati all’abbattimento erano tutti in classe C, cioè moderata propensione al cedimento. Invece, è con le VTA di cui è stato incaricato un altro agronomo (dalla ditta vivaistica calabrese che è stata incaricata dall’amministrazione) che i 6 pini sono passati dalla classe C alla classe D, cioè con estrema propensione al cedimento, VTA effettuate il 13 giugno 2018. “La relazione dell’agronomo è stata inviata al Comune il 04.10.2018, mentre il primo Provvedimento Dirigenziale per l’abbattimento n. 2019/M/02727 è del 16 aprile 2019”, spiegano i cittadini. Tirando le fila: considerando quanto decorre dalle ultime VTA al provvedimento dell’ufficio mobilità propedeutico agli abbattimenti, il carattere d’urgenza viene senz’altro, dicono i cittadini, “perlomeno ridimensionato”.
Intanto, l’associazione denuncia anche alcuni punti su cui vorrebbe delucidazioni dall’amministrazione. “Ad esempio, vorremmo capire fino in fondo il provvedimento dirigenziale, con oggetto Riqualificazione di piazza della Vittoria con affidamento dei lavori a un’impresa calabrese che dovrebbe valutare lo stato di salute degli alberi. Si tratta di un’impresa che compie lavori vivaistici e che a sua volta ha affidato le valutazioni a un agronomo di sua fiducia”.
Infine, last but not least, il problema della nidificazione. Su questo, è stato fatto un sopralluogo della Lipu, che ha constatato la presenza di un nido almeno su ogni pino. L’intervento della Lega italiana per la protezione degli uccelli è stata richiesta dalla stessa Associazione, che ha inviato una diffida alla ditta incaricata dall’amministrazione di procedere all’abbattimento dei primi sei pini e alla potatura di altri 4 in quanto, secondo la legislazione europea, nazionale e regionale, non si può disturbare o danneggiare a vario titolo la nidificazione, come d’altro canto stabilito dalla direttiva europea n. 2009/147/CE, che vieta assolutamente i tagli di rami e alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli. Un periodo che va da aprile (marzo) a tutto giugno con code in luglio/agosto.