Firenze – A parlare, al presidio organizzato stamattina da “Noi Scuola“, insieme ai precari del gruppo “Tre anni per il ruolo” in via Mannelli, davanti all’Ufficio scuola regionale della Toscana, è Valerio Cai: “Il miraggio dell’immissione in ruolo spinge i precari a rinunciare ai propri diritti”, dice il responsabile di “Noi Scuola”. Ed è un’affermazione grave, che la dice lunga sul senso di svilimento del proprio lavoro che afferra i docenti sottoposti alla gogna del precariato. “È come pagare il pizzo, per capirci”. Qualche numero per afferrare il problema nella sua completezza: gli insegnanti precari in Toscana sono 15mila, e di questi 13mila non sono abilitati. Le rivendicazioni riguardano il diritto a essere pagati come i docenti di ruolo e come i docenti precari di religione cattolica per quanto riguarda malattia, permessi, mesi estivi e anzianità di servizio.
17 Maggio 2019
Presidio in via Mannelli degli insegnanti precari
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