Prato – Un deposito irregolare di rifiuti speciali è stato accertato da parte del Nucleo di Polizia Ambientale della municipale durante un’attività di controllo ad una stamperia cinese, effettuata congiuntamente a personale dell’Ispettorato del Lavoro e del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Prato.
In particolare gli agenti hanno individuato, accantonato in un angolo dell’azienda, un cumulo di circa 14 sacchi in nylon al cui interno erano stati posti rifiuti di differenti tipologie, tutti riconducibili all’attività lavorativa, alcuni dei quali infiammabili e classificabili come pericolosi per l’ambiente: fusti di diluente, stracci contaminati da paste da stampa e da solvente.
Tali scarti aziendali, diversamente da come previsto dalla normativa, non erano stati differenziati correttamente ai fini del successivo conferimento in impianti autorizzati, ponendo dubbi sul reale affidamento e smaltimento degli stessi; anzi si presentavano frammisti a bottiglie e lattine per bevande e numerosi mozziconi di sigarette. Su alcune scatole in cartone contenenti bombolette spray di prodotti chimici era stato apposto del nastro adesivo in modo da poter essere utilizzate come sedie artigianali per il personale dipendente addetto ai macchinari anziché venire smaltite correttamente.
Altamente lacunosa la gestione della documentazione amministrativa relativa ai rifiuti: il registro di carico e scarico non era mai stato compilato, motivo per il quale è stata contestata la specifica sanzione prevista dal Testo Unico Ambientale e si è proceduto con il sequestro amministrativo di tutti i macchinari in uso all’azienda. Nel locale tecnico adibito ad ospitare i plotter da stampa, nonché nel locale attiguo antibagno era stato allestito un angolo mensa, con sacchi di riso posti accanto ai fusti di diluente.
La Polizia Municipale ha pertanto contestato sanzioni per un importo complessivo di 5.833,37 euro che prevedono il ripristino dello stato dei luoghi. Numerose violazioni sono state contestate anche da parte del personale dei Vigili del Fuoco, quali la mancanza di segnaletica sulle vie di esodo, l’assenza di formazione idonea per il personale dipendente, l’omessa conservazione di sostanze infiammabili in luogo idoneo allo stoccaggio, mancata istallazione di sistemi strutturali di protezione antincendio.
Per le violazioni alla normativa ambientale il titolare, congiuntamente al gestore di fatto dell’azienda cinese sono stati deferiti all’ Autorità Giudiziaria e dovranno adesso scontare una pena che prevede l’arresto da tre mesi ad un anno oppure pagare un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.