Firenze – Un aumento record, pari al 6,2%, fa da traino alla ripresa del comparto alimentare italiano: si tratta della spesa alimentare low cost, che, se da un lato salva il comparto trascinando le vendite al 2,3% (oltre 5 volte il comparto non alimentare, che resta ancorato a un +0,5%) dall’altro la dice lunga sulle difficoltà delle famiglie anche per quanto riguarda i consumi base.
I risultati emergono dall’analisi compiuta da Coldiretti sui dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi a gennaio 2019. Un quadro non scevro da preoccupazioni, dal momento che mette in luce e conferma la difficoltà dei consumi interni, da cui la “necessità di scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento dell’imposta sugli acquisti”, come spiegano dalla Coldiretti.
“L’aumento dell’Iva rischia di riguardare anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un sensore attendibile della situazione in cui si trovano gli italiani”.