Amministrative, Pap e alleanze, sul tavolo “4 punti irrinunciabili”

Firenze – Mentre la data della tornata elettorale per la poltrona di sindaco si avvicina, il panorama politico cittadino ribolle. Per quanto riguarda la sinistra, si registra il “lancio” di Potere al Popolo, che mette in evidenza con una presa di posizione ufficiale le condizioni irrinunciabili per eventuali alleanze a sinistra, vale a dire quella, da molti ventilata, con Firenze Città Aperta. Quattro punti che prendono le mosse dalla situazione sociale di Firenze, mantenendo viva l’attenzione su alcuni dei problemi più impellenti, ad esempio contro la “svendita della città”. Fra i motivi “forti” delle posizioni fondanti di Pap, quello di dare uno stop al ” rincorrersi continuo del Pd e della destra intorno ad un’idea distorta di sicurezza”, definito “un gioco pericoloso che si sta trasformando in una guerra senza quartiere ai poveri di questa città”.

“A Firenze – ricorda Pap – ci sono 2500 famiglie in lista d’attesa per un alloggio ERP, sono circa 2000 i senza tetto censiti dall’Istat. Mancano le case popolari, ma per l’amministrazione il problema è chi dorme per strada o in qualche capannone di periferia, mentre la via è libera per chi vuole arricchirsi sul mattone o, peggio, per chi conta di fare profitti sulle grandi opere inutili”. In sintesi, secondo Potere al Popolo, “la guerra è contro i poveri, non contro la povertà”.

Il fronte che nelle intenzioni di Pap deve costituirsi contiene tre elementi fondanti: dev’essere antirazzista, antifascista e antiliberista. Un’alternativa “reale” che da  dicembre ha cominciato ad essere costruita, pian piano, mettendo insieme attività sociali ed elaborazione politica. E da cui sono emerse “le condizioni alle quali intendiamo verificare la fattibilità di una alleanza con Firenze città aperta. Non ci interessa infatti costruire un calderone in cui dentro c’è tutto e il contrario di tutto. Pensiamo che questo non sarebbe comprensibile per la nostra gente e che si possa e si debba invece costruire un’alleanza basata su una visione chiara e un progetto radicalmente alternativo di città sul piano sociale e ambientale”.

 Ecco allora i punti “discriminanti”, sui quali l’assemblea di Potere al Popolo Firenze, entro martedì 26, valuterà gli esiti del dialogo con le altre forze, messi nero su bianco in una nota resa pubblica. 

1)               Un programma contro la svendita della città, che arresti privatizzazioni ed esternalizzazioni, che valorizzi il patrimonio pubblico a fini sociali e che faccia di Firenze una città realmente solidale. Per noi non ci possono essere tentennamenti su questi aspetti: qualsiasi ipotesi di accordo con chi, come Graziano Cioni o Tea Albini, è stato protagonista del sistema che ha prodotto la situazione attuale, è da rigettare;

2)               La costruzione di un’alternativa radicale al PD e al centrodestra. Non intendiamo farci catturare nella falsa dicotomia tra liberisti e sovranisti: sono i due volti dello stesso nemico, come dimostrano le identiche posizioni su Tav, aeroporto e inceneritore; i voti a favore della svendita delle case popolari del centro storico e il disprezzo che dimostrano per gli ultimi. Sia al primo turno, sia, eventualmente, al secondo turno, il candidato sindaco della coalizione dovrà porsi in radicale alternativa rispetto alle due destre;

3)              La disobbedienza ai tagli, ai vincoli finanziari imposti prima con il Patto di stabilità interno poi con il Fiscal Compact, che negli ultimi vent’anni hanno letteralmente strozzato i comuni, bloccato le assunzioni, demoralizzato un personale amministrativo sempre più anziano, fatto crollare gli investimenti fissi, peggiorando così la qualità dei servizi al cittadino. Servono nuove assunzioni e internalizzazioni. Serve poter fare investimenti pubblici nell’edilizia scolastica, in trasporti efficienti e puliti, nell’incremento della raccolta differenziata e nell’edilizia residenziale pubblica.

4)               Un/a candidato/a sindaco in discontinuità col passato, che conosca il territorio e che sia in grado di parlare al nostro blocco sociale, ai giovani, agli studenti, ai lavoratori e ai disoccupati, a chi si è allontanato dalla politica perché non si riconosce in quello che oggi si autodefinisce “sinistraha voglia di cambiare in meglio la nostra città.

Foto: un’assemblea di Pap Firenze

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