Pistoia – È Pistoia a lanciare il guanto di sfida al resto dell’Europa, convinta che sia possibile creare le condizioni per allevare futuri premi Nobel nelle materie scientifiche. E così crea la sua originale fabbrica di baby scienziati.
È questa la filosofia di fondo che fa nascere l’Accademia Giovani per la Scienza. È il nuovo, e unico in Italia, progetto della Fondazione Caript che si affianca a Sì … Geniale!, il concorso giunto alla seconda edizione, che si pone invece l’obiettivo di trasmettere l’amore per la scienza a intere classi di ogni ordine di scuola.
Dell’Accademia potranno invece far parte esclusivamente studenti delle scuole medie superiori. Sarà un Comitato scientifico coordinato dal vicepresidente della Fondazione, Giovanni Palchetti, a selezionare, tra le domande che arriveranno, un primo nucleo che potrà arrivare fino a un massimo di 31 componenti. Unico requisito: frequentare uno degli istituti pistoiesi o comunque essere residenti a Pistoia, a norma dello statuto della Fondazione.
Oltre al merito scolastico, saranno valutate la qualità e vivacità degli interessi culturali, la curiosità scientifica, il desiderio di approfondimento delle conoscenze, oltre alla coerenza delle motivazioni espresse nella domanda di adesione.
Alla fine del primo anno sarà richiesta una relazione individuale sulle attività svolte. Al termine del secondo la presentazione di una “tesi”, individuale o di gruppo, dedicata a un tema di approfondimento e di
ricerca scelto dagli accademici e approvato dal Comitato Scientifico.
A questo gruppo di motivati e meritevoli verrà proposto, a partire da fine marzo, nel periodo estivo e nel successivo anno scolastico, un eccezionale programma di formazione e aggiornamento, con la possibilità di lavorare fianco a fianco con scienziati italiani e stranieri e di essere seguiti da tutor qualificati. Insomma, un incubatore inedito e di eccellenza. Ovviamente la partecipazione all’Accademia è completamente gratuita e tutte le spese saranno sostenute dalla Fondazione.
Numerose le esperienze già in programma: si va da uno stage al Cern di Ginevra, a uno presso il laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso, mentre le baby scienziate saranno ospitate a Oxford dalla fisica delle nanoperticelle Daniela Bortoletto che terrà uno stage riservato alle donne. Poi altri, di eccellenza in eccellenza. Si tratterà di seminari, workshop, visite ad ambienti e strutture significative per le finalità dell’Accademia, campus residenziali in estate, in Italia, Europa o in altri Paesi. L’idea è di far partecipare i ragazzi a esperienze speciali di formazione, sviluppando temi scelti dai gruppi, arricchendo le occasioni di conoscenza, scambio e collaborazione con altre realtà di avanguardia e di livello europeo.
“Siamo convinti – spiega l’ideatore del progetto, il fisico Ezio Menchi, componente del Cda della Fondazione – che con proposte di alto livello, sia possibile far crescere e finalizzare a percorsi di eccellenza il naturale amore per la scienza che i nostri giovani accademici devono comunque possedere. Se da questo percorso virtuoso e di qualità usciranno fuori anche futuri grandi scienziati, vedremo. La Fondazione e il Comitato scientifico si impegnano a fornire loro irripetibili occasioni di crescita. Del resto è proprio l’articolo 34 della Costituzione che ci invita a farlo: i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i più alti gradi negli studi”.
I tempi previsti dal bando sono serrati: entro metà marzo dovrebbero essere scelti coloro che saranno chiamati a partecipare a un primo stage di introduzione che si terrà a fine mese presso il centro dell’Università di Bologna di Bertinoro (FO).
Gli Accademici rimarranno tali per due anni, al termine dei quali verrà fatta una valutazione del percorso e dei suoi esiti. Al termine del secondo anno, i membri dell’Accademia potranno presentare richiesta di rinnovo per uno o due anni, che sarà facoltà insindacabile del Comitato Scientifico di concedere.