Manciano – La qualità del lavoro parte dal benessere dei lavoratori. Ne è consapevole il Caseificio Sociale Manciano, che da alcuni anni sta investendo nel welfare aziendale e nel miglioramento continuo dell’organizzazione e dei processi collegati all’attività casearia. Ne dà notizia un comunicato del Caseificio.
La prima esperienza è partita alla fine del 2015 con il supporto di Roberta Papi, consulente specializzata in progetti di formazione e sviluppo del personale, e ha portato a un lavoro di analisi seguito dallo sviluppo di un piano di miglioramento interno.
La collaborazione fra il Caseificio Sociale Manciano e la professionista sta andando avanti ancora oggi con nuovi incontri e investimenti in formazione e negli ambienti di lavoro. L’obiettivo primario dell’iniziativa è quello di coinvolgere sempre più i lavoratori, in maniera diretta, nel miglioramento della cultura organizzativa e, di conseguenza, della qualità della lavorazione in ogni fase, dall’arrivo del latte fino al confezionamento e alla vendita del prodotto.
L’analisi e il piano operativo. Lo studio compiuto da Roberta Papi è partito dall’analisi del contesto e dell’organizzazione del lavoro e ha messo in evidenza gli aspetti e le possibili disfunzioni da tenere in considerazione sia nell’ambiente di lavoro che nelle caratteristiche e nello svolgimento delle attività. Ogni aspetto è stato, poi, trattato attraverso indicatori oggettivi e interviste che hanno fatto emergere anche elementi soggettivi diversi da lavoratore a lavoratore. I risultati emersi sono diventati una proposta di piano di miglioramento presentato al consiglio di amministrazione del Caseificio Sociale Manciano, che lo ha reso operativo dando il via libera ad alcune misure concrete.
Le fasi del progetto. Le prime iniziative sono state dedicate al mantenimento del sistema di qualità e gestione della prevenzione, percepito dai lavoratori come efficace e rispondente ai requisiti normativi e alle necessità aziendali, e all’aggiornamento dell’organigramma e della documentazione descrittiva. La fase successiva è stata quella della condivisione con i lavoratori dei risultati raggiunti e del piano da attuare per rendere l’ambiente di lavoro sempre più efficiente ed efficace, in tutte le fasi di lavorazione e in tutte le aree dello stabilimento. Gli incontri si sono svolti con lezioni frontali, presentazioni di casi di studio e di ricerche ed esercitazioni di gruppo e hanno affrontato aspetti quali gli elementi costitutivi e le responsabilità del gruppo di lavoro, i suoi vantaggi e svantaggi, i punti di forza, le possibili disfunzioni e la critica costruttiva come strumento di crescita.
“Il benessere dei lavoratori – afferma Carlo Santarelli, presidente del Caseificio Sociale Manciano – fa star bene l’azienda nel suo complesso e aiuta a migliorare anche il prodotto finale. I primi risultati sono molto positivi, per questo motivo, abbiamo scelto di portare avanti nuove iniziative con lo spirito di continuo miglioramento che ci vede impegnati, da diversi anni, anche con i maggiori atenei toscani per introdurre innovazioni tecnologiche a sostegno dell’intera filiera, dall’allevamento ovino alla produzione di latte e formaggio nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica”.
“Oggi – aggiunge Roberta Papi, consulente che ha curato il progetto con il Caseificio Sociale Manciano – le aziende affrontano sfide molteplici: la concorrenza globale, l’automazione spinta, l’aggiornamento dei processi alla luce dell’innovazione tecnologica, la qualità totale. Il percorso che il Caseificio Sociale di Manciano ha intrapreso va esattamente in questa direzione, evidenziando la volontà di rimanere protagonista sul mercato della produzione casearia di eccellenza puntando anche sulla valorizzazione delle proprie risorse interne”.
Foto: Carlo Santarelli