Lucca – A Lucca, presso la Fondazione Ragghianti, nel Complesso monumentale di San Micheletto, da sabato 3 ottobre 2020 fino al 6 gennaio 2021, propone una mostra dedicata a due artisti: Cioni Carpi e Gianni Melotti. Di generazioni diverse, con differenti percorsi di vita e artistici, i due maestri presentano delle corrispondenze, intuibili guardando la mostra o leggendo le loro biografie, che li rende uniti, rendendo l’intera esposizione omogenea, pur nelle distinte individualità espositive.
La mostra racchiude la ricerca di Cioni Carpi e Gianni Melotti che si svolge nell’arco di venti anni, dal ‘60 fino all’80 dello scorso secolo. Un periodo denso di sperimentazioni e di interazioni tra i vari mezzi artistici compresa la fotografia. L’arte del milanese Cioni Carpi inizia a Parigi ed evolve durante i suoi soggiorni tra Haiti, New York e Canada, per poi tornare definitivamente, alla metà dei Sessanta, a Milano.
Cioni Carpi, 1923 – 2011, figlio d’arte, segnato dalla morte del fratello Paolo in un campo di concentramento, da pittore entra a far parte del gruppo della Narrative Art, utilizza la fotografia, le installazioni, le proiezioni di luce, il video. Scopre il cinema sperimentale, grazie all’incontro con Maya Deren, regista americana di origine ucraina. Con le sperimentazioni cinematografiche Cioni Carpi darà un grande contributo, e successivamente si interesserà anche al teatro.
Scrive Angela Madesani, amica e curatrice della mostra di Cioni Carpi alla Fondazione Ragghianti: “Cioni era questo, un artista nella sua essenza più totale, un uomo scomodo, complesso, libero che non ha mai sfruttato i vantaggi che potevano derivargli dalla sua condizione, che a un certo punto ha avuto il coraggio di smettere – circostanza rarissima – di ritirarsi, di farsi credere in altri territori o forse morto”.
Nel percorso espositivo lucchese di Cioni Carpi si possono ammirare quaranta opere tra dipinti, installazioni, elaborazioni fotografiche, filmati, disegni, progetti, libri d’artista, documenti e cataloghi di questo particolare artista.
Al contrario Gianni Melotti, classe 1953, si forma nella sua città natale, Firenze, dove incontra tanti suoi giovani coetanei che poi diventeranno nel tempo delle icone dell’arte contemporanea. Dalla sua attività presso art/tapes/22 video tape production, incontra tanti nomi dell’avanguardia internazionale come Vito Acconci, Chris Burden, Daniel Buren, Urs Lüthi, Joan Jonas, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Nam June Paik, Giulio Paolini. Ma intreccia anche amicizie importanti con Lanfranco Baldi, Luciano Bartolini, Giuseppe Chiari, Mario Mariotti e Bill Viola.
A Paolo Emilio Antognoli, curatore della mostra, l’artista ha aperto il proprio archivio, riscoprendo i lavori di ricerca. in un linguaggio concettuale originale, realizzati tra il 1974 e il 1984, un momento molto fecondo nel capoluogo toscano e nella regione, dove la parola d’ordine era interazione.
Alla Ragghianti sono presenti circa trenta lavori di Melotti. La gran parte di queste sono fotografie, videografie, installazioni site-specific, fotografie, pellicole, polaroid degli amici dell’artista, e film super8 in loop sul tema del rapporto di coppia.
Attraverso le opere di Cioni Carpi e Gianni Melotti abbiamo uno spaccato su quello che era il mondo sfaccettato e pieno di sorprese di un tempo vicino a noi intenso e pieno di iniziative e traguardi che sono diventati un’eredità fondamentale per lo sviluppo della ricerca attuale.
Foto: CARPI: Ritratto dell’artista come memoria ©AlbertoMessina2020
L’avventura dell’arte nuova | anni 60-80.
Cioni Carpi | Gianni Melotti
3 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
Complesso monumentale di San Micheletto Via San Micheletto 3 I – 55100 Lucca
Info: www.fondazioneragghianti.it info@fondazioneragghianti.it
Tel. +39 0583/467205