Firenze – Ci sono tutti, vecchi e nuovi amici, il governatore emiliano Stefano Bonaccini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, la segretaria regionale del Pd Simona Bonafè, Luca Lotti, Marco Bonifazi, tutti. Tutti stretti a respirare finalmente senza quel peso, il peso, per la prima volta tangibile, di una possibile sconfitta del centrosinistra in terra di Toscana. Un peso che si scioglie magicamente sin dalla prima proiezione e che diventa incontenibile quando arrivano gli ultimissimi dati reali: alle 20.36, il candidato del centrosinistra è al 48, 69, la competitor Ceccardi a 40,45.
Un grande grazie, dice Giani, a tutte le sei liste e ai toscani. Intanto, arriva un tweet da Riccardo Nencini, presidente del Psi, che commenta il vantaggio di Eugenio Giani: “Ha vinto la toscanità. I toscani si cambiano da soli. La vittoria di Eugenio Giani è la vittoria della sinistra riformista”.
Susanna Ceccardi rende l’onore delle armi a Eugenio Giani, con un messaggio in cui la candidata del centrodestra si è congratulata per il risultato con quello che, quando manca ancora l’ufficialità, è il nuovo governatore della Toscana, Eugenio Giani. All’esponente del centrosinistra l’europarlamentare ha augurato buon lavoro, come si apprende dallo staff dell’ex sindaca di Cascina al comitato elettorale allestito a Firenze.
Emozionato e felice, dice Giani, prendendo la parola nel momento della vittoria, accolto da un applauso. Perché adesso il sospiro di sollievo è tangibile, la sensazione è quella che puntualizza Simona bonafè: “Abbiamo fermato la Lega”. Una sorta di linea dell’Arno insomma, che, dopo l’Emilia romagna, trova ancora una sconfitta in un fortino “rosso”, anche se di un rosso un po’ sbiadito. Fermato una Lega, inoltre, che aveva comabiato strategia e linguaggio proprio a vantaggio della Toscana; toni più moderati, accantonamento di bravate che già in Emilia non erano piaciute particolarmente.
Un voto che, Giani non ha dubbi, è quello che i toscani hanno dato per “la Toscana e per il futuro civile della nostra terra”. Inoltre, il nuovo governatore in pectore sottolinea il ruolo del patto di San Gimignano, ovvero la “carta” sottoscritta da 186 sindaci “che mi hanno sostenuto firmando quel patto. La presenza sul territorio mi ha fatto sentire forte di un risultato che mi rende sindaco tra i sindaci”.
Una vittoria, dice Giani, che non tiene conto di “padrini”: “C’è dentro di me l’energia di sapere che Giani è Giani: un uomo di 60 anni che vive e lavora per il territorio”. Un grazie sentito a Nicola Zingaretti, “che mi ha seguito dal 28 novembre 2019”.
“Da Firenze arriva una valanga di voti. Il Pd in città arriva al 40% e si afferma come il Pd più forte di tutte le città d’Italia”. E’ quanto ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando la vittoria del candidato di centrosinistra. “Salvini? Dopo la doppia sberla in Toscana e in Emilia Romagna ha molto da pensare. Ceccardi, ha clamorosamente perso – ha aggiunto -. La vittoria del centrosinistra qui e in Puglia dimostra che il sistema bipolare non è affatto morto ma è più vivo che mai”.
Alla fine, tutti sul palco, Giani, la moglie Angela, la segretaria del Pd Bonafè e il sindaco Nardella. C’è anche la giannizzera renzian Stefania Saccardi. Infine, alla domanda posta più volte, chi è stato il primo che l’ha scelta, Giani risponde: “Il passaggio fondamentale è stata la direzione nazionale del Pd”. Senza dimenticare, dice ancora, il legame personale con Renzi e il suo ruolo.